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Allegri o non Allegri? Questo il dilemma. Se sia meglio vincere senza osare, primeggiare in casa, non prenderle e poi provarci , in nome del risultato oppure... Oppure con coraggio proporre il proprio gioco, rischiare, costringere gli avversari ad adeguarsi al tuo gioco, e non plasmare il tuo gioco su quello degli avversari. 

Già: un dilemma amletico da cui dipende il prossimo futuro della Juve. Con Allegri sarà difficile cambiare, anche se cambieranno i giocatori. Senza, sarà più facile. Nel primo caso avremo una squadra resiliente, capace di resistere, adeguarsi e provarci. Nel secondo, forse, avremo l’intensità: più alti, più veloci, più intraprendenti, più esposti al rischio. Questa Juve, di oggi, il rischio non può permetterselo. L’ha insegnato il primo tempo contro la Fiorentina. I viola sono andati a nozze con la difesa alta, ma lenta e ingolfata sul proprio centrocampo dei bianconeri. 

Esperienza contro novità, prudenza contro intraprendenza, cuore dietro o oltre l’ostacolo. La Juve, con Allegri, sa cosa l’aspetta: un potente usato più che garantito. Non può pretendere un nuovo coraggioso.