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Andrea Vendrame ha quasi 27 anni e dall'anno scorso corre nella massima categoria ciclistica per la squadra francese AG2R. Un corridore, ma sarebbe meglio dire un gran combattente. Uno che, dopo aver subìto un grave incidente nel 2016 (un'auto gli tagliò la strada mentre si allenava in bici: trauma cranico e frammenti di vetro in viso) e aver ricevuto in quello stesso volto il pugno di un automobilista incivile nello scorso periodo natalizio (meno male che la pandemia ci doveva rendere migliori...), diciassette giorni fa ha esorcizzato le proprie sofferenze e ha vinto la prima tappa al Giro d'Italia in carriera. Frazione numero 12, 212 chilometri da Siena a Bagno di Romagna: lui attacca dalla prima ora, resiste alle alture tosco-romagnole, alla fine stacca tutti e taglia il traguardo con le braccia al cielo!

Ma cosa c'entra Vendrame con il calcio e con questo sito?
Dobbiamo partire dal principio: è nato a Conegliano Veneto nel 1994, vent'anni dopo che proprio lì era venuto alla luce Alessandro Del Piero. Mentre un giovane Alex iniziava a far breccia nei primi cuori bianconeri, un piccolissimo Andrea nasceva nel suo stesso paese e si avviava a una vita da tifosissimo della Juventus.

Oggi, mentre il ciclista trevigiano sta ricaricando le batterie dopo le fatiche del Giro 2021, l'abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua juventinità. Ne sono usciti fuori tanto amore per questi colori e gustosissimi aneddoti tra Juve e gare in bici:

Il 7 maggio, giorno prima della partenza del Giro d'Italia, abbiamo visto sul tuo profilo Instagram una foto di fronte all'Allianz Stadium, col messaggio "La corsa parte da Torino, la prima tappa la correrò in onore della mia Juventus". Inoltre spesso nei tuoi post utilizzi il motto "Fino alla fine". Che dire, la Juve è proprio una grande passione!

"Altroché! Me l'ha trasmessa mio zio, che correva in bici e mi trasmise la passione per il ciclismo e per la Juventus. Da piccolo andavo a vedere le partite con lui al bar e mi è rimasto dentro questo gran tifo. Per quanto riguarda la foto davanti allo stadio: arriviamo a Torino alla vigilia della partenza del Giro e mi rendo conto che l'albergo del nostro ritiro è proprio il J Hotel! Sono andato subito a parlare coi camerieri e coi direttori dell'hotel, ho chiesto se si potesse avere contatto con qualcuno della squadra, ma in periodo di bolle non era possibile. Però ho visto a pochi metri da me giocatori ed ex giocatori a mangiare, come ad esempio Trezeguet! Allora ho chiesto al mio agente Alex Carera se non potessi avere una maglia della Juve. Al che lui e suo fratello Johnny mi hanno promesso che se avessi vinto una tappa mi avrebbero procurato una maglia firmata da tutti i giocatori. Quando, due settimane dopo, la tappa finalmente l'ho vinta, per prima cosa ho chiamato Alex: mi ha assicurato che me la stanno preparando e non vedo l'ora... ma intanto una maglia già ce l'ho: appena prima di lasciare Torino, grazie a uno dei camerieri e al direttore dell'albergo, sono riuscito ad avere una maglia di Cristiano Ronaldo con la sua dedica per me! Questo Giro è iniziato proprio da dio."

E le belle coincidenze tra la passione juventina e il tuo Giro d'Italia sono proseguite: la tappa di Bagno di Romagna l'hai vinta all'indomani della finale di Coppa Italia vinta dalla Juve contro l'Atalanta...

"Eh sì, c'è tutto un caso qua: il J Hotel, l'Allianz Stadium, la maglia di Ronaldo, quella scommessa coi procuratori, la vittoria in Coppa Italia della Juve e il giorno dopo la mia vittoria di tappa... mah, lasciamo tutto così (ride, ndr) che magari l'anno prossimo i bianconeri vincono qualcosa di più grosso, e non diciamo cosa, e magari esce fuori qualcosina di più anche per me!"

Durante questa tua partecipazione al Giro, peraltro, in casa Juve ne sono successe di ogni: la debacle col Milan, poi il recupero finale con la conquista di Coppa Italia e 4° posto, gli addii di Pirlo e Paratici e il ritorno di Allegri. Sei riuscito a seguire tutto nonostante fossi decisamente impegnato?

"Quando facevo i massaggi guardavo le notizie e dicevo al massaggiatore 'Guarda che torna Allegri, e farà bene alla Juve' e lui, che non è molto amante della Juve, rispondeva 'Ma no impossibile, va al Real...' diciamo che c'erano questi piccoli battibecchi durante i massaggi dopo le tappe. Quelli erano i momenti in cui riuscivo a seguire il mondo Juve leggendo le news. Vedere le partite era improbabile. Anche in gara però si parlava di calcio: nei giorni iniziali a Torino, il milanista Giovanni Visconti (esperto corridore siciliano, vincitore di due tappe al Giro in carriera, oggi corre per la Bardiani Csf Faizanè, ndr) continuava a dirmi 'le prendete eh' e io 'mi sa che perdete voi invece'... alla fine è arrivata per noi la batosta, e durante la terza tappa, mentre correvamo in gruppo, Visconti mi ha cazziato tutto il tempo. C'è un bel rapporto con lui, si scherza, ma anche durante la tredicesima tappa, il giorno dopo quella che ho vinto io, mi stuzzicava col calcio, la Juve, il Milan, a un certo punto allora gli ho detto 'mi fermo un attimo così almeno ci stacchiamo sennò m'innervosisco!'"

Cosa pensi del periodo attuale della Juve?

"Arrivare quarti un anno ci può anche stare. Però ormai eravamo abituati alla filosofia juventina di vincere sempre. Ultimamente c'è stato un cambio drastico, ma col ritorno di Allegri tornerà un calcio un po' più tattico e particolare. Ha l'esperienza per preparare le partite in modo migliore, diamogli fiducia. Quando c'era stato l'addio di Conte, ricordo i video che giravano delle contestazioni contro l'arrivo di Allegri, poi però ci ha portato del gran bene: scudetti, coppe, finali di Champions League. E ha portato tutto questo grazie al suo calcio."

Non possiamo non parlare di un'altra magnifica coincidenza che ti lega alla Juve: l'essere nato nello stesso paese, vent'anni dopo, di una leggenda come Del Piero! Cosa rappresenta per te? Hai avuto modo di conoscerlo personalmente? 

"Lui è di San Vendemiano e io di Santa Lucia di Piave, ma siamo nati entrambi a Conegliano e il mio cuore mi porta verso di lui. Alex Del Piero è stata una delle bandiere juventine più alte di sempre. Un giocatore eccezionale sia sul campo che fuori: mai una parola sbagliata, un bisticcio, niente. Un'ideale di vita per tutti, tante volte cerco di immedesimarmi in lui anche se pratichiamo sport differenti. Avere un carattere come il suo, forte in campo e disponibile e cordiale esternamente al campo è la cosa più bella: tiene i tifosi vicini a te anche una volta che smetti. Quando ero più giovane l'ho visto un paio di volte ma non mi è ancora capitato d'incontrarlo di persona, non ci sono stati eventi e occasioni in comune. Poi ora che vive dall'altra parte del mondo è ancor più difficile... ma chissà, magari quest'inverno potrei provare ad andarlo a trovare (ride, ndr). Mi farebbe davvero piacere almeno una volta nella vita scambiar due parole con lui."

Ci racconti un paio di tuoi ricordi da tifoso bianconero?

"In anni più recenti, da professionista nel ciclismo mi è stato difficile andare a vedere le partite allo stadio. Però ricordo quando andavo a vedere la Juve giocare magari a Udine, che è un po' più vicino a casa mia. Ricordo anche l'anno in cui ci fu il Treviso in Serie A, quella fu un'occasione imperdibile e andai: parecchio tempo fa, andavo in prima media, ma sono cose che rimangono impresse."

Calcio e ciclismo sono storicamente gli sport preferiti dagli italiani: quali sono secondo te le principali analogie e differenze?

"Volendola buttare sul ridere, diciamo che gli stipendi non sono paragonabili! Battute a parte, c'è una componente fondamentale di tenacia e sacrificio nell'allenamento che è comune a tutti gli sport. Senza quello, non puoi giocare una partita o correre una gara pensando di vincere. Sono chiaramente diversi per il fatto che il calcio è un gioco di squadra mentre nel ciclismo sei tu da solo sulla tua bici, tuttavia il lavoro di squadra nel ciclismo sta diventando sempre più importante: il mio sport è sempre meno solitario. Durante le corse, peraltro, stai insieme ai compagni 24 ore su 24, non solo in gara. E come in uno spogliatoio di calcio trovi i compagni con cui leghi di più e coi quali ti confidi se hai qualche problema."