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C'è il Re e c'è il suo fidatissimo Cavaliere, o ancor meglio braccio destro. Sì, perché Federico Bernardeschi non è solo lo scudiero di Cristiano Ronaldo, il giovane
che deve apprendere dal campione come stare in campo. No, è un suo comprimario: un giocatore vero.
Personalità, qualità, voglia e quella fame che da sola sarebbe nulla, ma che unita all'intelligenza trova la sua sazietà nelle giocate decisive. Giovane, è vero, ma pronto, prontissimo per un ruolo da protagonista, al fianco del Re. Uno marziano - un indizio: è quello che ha fatto tre gol -, l'altro fenomeno.

LO SGUARDO - L'umiltà di chi sa che deve crescere ancora, la pazienza di chi ha voglia di entrare nella schiera dei migliori, lo sguardo indemoniato di chi ha voglia di incidere, sempre e comunque. Ieri, Bernardeschi, è stato inquadrato spesso dalle telecamere, anche in primo piano in quelle poche volte che la difesa dell'Atletico è riuscita a fermarlo, con un fallo naturalmente. I suoi occhi spiegavano tutto. Concentrato, anche dopo un pestone: nessuna smorfia, niente sorrisi, nemmeno dopo il rigore conquistato, solo lo sguardo rivolto all'obiettivo, incompiuto fino al 90esimo. Lui a terra a riprendere un poco di fiato dopo le sgroppate, di forza e qualità, gli altri - più esperti - a dirgli, testa a testa, che così si diventa i migliori. Incisivo, eccome, forte davvero, ma nella testa prima di tutto: la sensazione, infatti, è che il rigore decisivo se lo sia preso ben prima del suo ingresso in area, almeno una ventina di metri prima. Lui contro Correa, lui e quel pallone da portare in area, prima di consegnarlo al Re per una storica rimonta. Missione compiuta.

L'INTESA - Re e Cavaliere si diceva, per un'intesa e un rapporto che nasce da lontano. Nelle prime settimane, infatti, tutti hanno notato la grande affinità, in campo, tra Ronaldo e Bernardeschi, protagonisti dell'inizio e delle prime vittorie. Il tutto esaltato da quel: "Sei il migliore", gridato da Federico dopo l'espulsione di CR7 a Valencia. Un gesto ripagato oggi dal portoghese, alla sua maniera. C'era e c'è un marziano, ora c'è anche un fenomeno, tutto italiano.