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I sei mesi all’Inter mi hanno permesso di venire alla Juventus”: è con questa stoccata che João Cancelo si prepara per il Derby d’Italia. Quella di San Siro sarà anche la sua partita, per il ruolo da ex e non solo: perché la prima stagione in bianconero ha fin qui mostrato un portoghese “a doppia faccia”, capace di giocate straordinarie come di improbabili scivoloni (il gol di Neres ad Amsterdam ne è l’esempio più recente) e prestazioni sottotono.

CANCELO VS CANCELO - A poche ore dal ritorno al Meazza da avversario, i numeri tolgono spazio a ogni dubbio: il Cancelo della Juventus è davvero migliore del Cancelo dell’Inter. Anche se forse sarebbe corretto dire “diverso”. Quasi identico il minutaggio in Serie A (21 partite fin qui con Allegri, al termine della scorsa stagione con Spalletti era arrivato a 26), a cui però deve aggiungersi quello in Champions League. E a proposito di Europa, non è forse un caso che i bianconeri abbiano perso proprio le partite in cui João non era titolare. A prescindere dagli errori, la sua presenza negli schemi di questa Juve ha un peso specifico importante, soprattutto per la fase offensiva. Il Cancelo juventino è indubbiamente “più attaccante” di quello interista: sono aumentati gli assist (8 contro 4), la media dei tiri a partita (0.8 contro 0.3) e anche i dribbling riusciti (87% contro l’84). Ma il talento nato a Barreiro ha guadagnato sicurezza anche dal punto di vista fisico, come dimostra il dato sui contrasti vinti (media di 6,3 contro il 4,9 della stagione in nerazzurro). Eppure, la Juve si aspetta di più. “Sta a lui mettersi in discussione per diventare uno dei migliori al mondo”: ha affermato Allegri, come a dire che siamo ancora ben lontani dall’eccellenza. E se questo Cancelo “terzino” non basta, la soluzione potrebbe essere trovata in un ulteriore cambiamento, con le annunciate prove da mezzala. Senza pensare per il momento al mercato: prima c'è una grande sfida da ex, prima c'è Inter-Juve.