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Nel complesso del Training Center della Continassa, lì dove la Juventus si allena e prepara le partite, c’è un campetto più piccolo, adatto al lavoro fisico più che a quello con il pallone: ed è anche lì che nasce la risalita di Federico Gatti.
 
Il lavoro: un mantra che rimbomba nella testa del difensore centrale. L’unico modo per colmare quel gap che, inevitabilmente, c’era al momento del suo arrivo a Torino. Dalla Serie B alla Serie A il salto può far perdere l’equilibrio, soprattutto dal punto di vista mentale. Ma di salti Federico Gatti è un esperto, avendo fatto tutta la trafila dalle porte del calcio professionistico alla massima serie.
 
Il suo segreto lo aveva raccontato a ilBianconero Sandro Turotti, suo direttore sportivo ai tempi della Pro Patria: “Arrivava dalle categorie inferiori, non aveva mai fatto certi tipi di allenamento, certi ritmi, certi lavori, le sessioni di palestra. Si è messo sotto con grande umiltà e una gran voglia di imparare, lavorava giorno e notte, non per modo di dire. Si è vista la sua voglia di migliorare dal primo giorno che è arrivato alla Pro Patria, ci ha messo tutto e di più per imparare e migliorarsi”. Giorno e notte, non un modo di dire: “Ogni tanto la sera, al buio, io uscivo dall’ufficio e lo trovavo ancora nello spogliatoio o in palestra. Era l’ultimo a lasciare il centro sportivo e questo era una bella cosa”.
 
Dalla Serie C alla Serie A cambia molto, cambia tutto. Ma Gatti ha portato questa attitudine anche alla Continassa. Su quel campetto di cui parlavamo in apertura, ha corso avanti e indietro, legato ad elastici, mentre i compagni terminavano la sessione di allenamento e rientravano negli spogliatoi. Ha lavorato come e più degli altri, per colmare il gap.
 
C’è voluto tempo, qualche passaggio a vuoto, dettato anche da un’impulsività che andava incanalata. Su questo aspetto hanno lavorato anche i compagni di squadra, nello spogliatoio e sul campo. “A volte esageri”, avevano ragione e ne ha fatto tesoro.
 
Umiltà e lavoro quotidiano, al di fuori di retorica. Così è nata la rinascita di Gatti che, adesso, si è rivelato essere un calciatore affidabile, uno che può stare stabilmente nelle rotazioni della Juventus. Un’ottima notizia per Allegri che, così, può sorridere in vista di un finale di stagione con un calendario pieno di impegni cruciali.