commenta
Per un pelo, uno dei bigliettini da visita di Federico Cherubini non è stato Erling Haaland. La storia è stra-conosciuta: l'attaccante norvegese, ai tempi del Molde, era uno degli obiettivi del nuovo corso "giovane" della Juventus. Ai tempi, con Marotta e Paratici, l'uomo deputato all'osservazione dei nuovi talenti era proprio l'attuale Footbal Director. Ebbene: aveva adocchiato Haaland, quando l'attaccante aveva appena 16 anni.

PER LA PRIMAVERA? - Viaggi, discorsi, un uomo dietro la macchina da presa: il regista era Mino Raiola, che spesso proponeva questo super crack ai potenti del calcio italiano. Il costo? Proibitivo per un sedicenne: 2,5 milioni di euro. Per un attaccante da destinare alla Primavera, per quella Juve, sembrò troppo. Nonostante i rapporti cordiali - papà Haaland visitò anche il centro di Vinovo -, non se ne fece nulla. Un anno dopo, ecco l'esordio, i primi gol, la cifra che lievitava sempre più e sempre più con Raiola alla regia, che muoveva i fili e aveva intanto pronto De Ligt per i bianconeri. 

MENO DI VLAHOVIC - Bene, oggi Haaland è l'attaccante più promettente del panorama calcistico europeo. L'ha appena acquistato il Manchester City, per una cifra vicina ai 70 milioni, dieci in meno rispetto a Dusan Vlahovic. La sfida del domani, ma anche quella di oggi, sembra essere proprio tra questi due. A prescindere, sarà difficile non avere rimpianti per la Juventus. Rimpianti da due milioni e mezzo.