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Si fa presto a passare da geni a millantatori, da santi a diavoli. Antonio Conte ha bussato, come solo lui sa fare, sulla spalla di Giuseppe Marotta: il tecnico leccese vuole un attaccante in più, qualcosa di meno avveniristico che non il baby Salvatore Esposito. Così, guardando a casa Inter e all'estate che si è consumata tra mare e mercato, non si può non ripensare a Mauro Icardi, che al Psg sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio. Se non altro, ha ritrovato i gol: sono sette nelle ultime cinque e, dopo la doppietta di ieri al Marsiglia, ha pure avuto l'ardore di dichiarare come il Psg sia il miglior club in cui abbia mai giocato. Così, quell'operazione che sembrava aver riportato Marotta nel paradiso degli affaristi, potrebbe ritorcersi contro. 

DIRITTO DI RISCATTO - Pende, infatti, sulla valutazione di Icardi il riscatto da 70 milioni che i parigini possono esercitare alla fine della stagione. Una cifra ragionevole, se si pensa al potenziale valore del giocatore, ma che inguaierebbe l'Inter: sotto sotto, in tanti in casa nerazzurra avrebbero preferito rigenerare il giocatore, o quantomeno non offrirgli la possibilità di scappare definitivamente. Così, pur di non darlo alla Juventus, è volato a Parigi a fine mercato. Romelu Lukaku non basta e ora Conte chiede investimenti sul mercato: certo, i soldi di Icardi potrebbero essere reinvestiti, ma quando arriveranno? E soprattutto, Conte può aspettare fino a fine campionato? Tutti dubbi con cui si deve confrontare il dirigente nerazzurro, per evitare, soprattutto, di fare la figura di chi ci ha perso.