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Zlatan Ibrahimovic, un fenomeno mai banale, nè in campo, nè davanti alle telecamere. Lo svedese si è raccontato in una bellissima lunga intervista a Sky, per 'I Signori del Calcio'. Romantica a suo modo, ma soprattutto sincera: tanto che ha svelato proprio tutto, anche il motivo di quel tradimento che i tifosi non hanno mai perdonato. 

Dalla Juve all'Inter, ecco perchè: "Con Calciopoli alla Juve cambiò tutto. Quando è scoppiato il problema, con la decisione di mandare la Juve in B c'erano le vacanze, dopo noi eravamo in Germania per il Mondiale, e c'erano tantissimi casini. Hanno mandato via tutti, Moggi e Giraudo, poi c'era Secco che da Team Manager è diventato Direttore Sportivo. Un giorno mi chiama e dice che ci saremmo dovuti vedere per parlare del contratto. Era tutto così strano: prima Secco mi diceva a che ora sarebbe stato l'allenamento il giorno dopo, ora per il contratto. Era molto strano, saltava da una parte all'altra, e in un grande club come la Juve con quell'identità tutto si fa in un grande modo: prima c'erano Bettega, Giraudo, Moggi, tutto passava da lui quando si facevano le cose. Secco era solo il tramite. Poi notavo che il feeling era differente, non mi piaceva. Anche giocare in Serie B ho pensato non fosse il massimo: ci sarebbero voluti anni prima di tornare ad essere la squadra che era, e paragonandole quella era per me la Juve, non quella che ci sarebbe stata. Ma la mia, superiore a tutti, troppo forte per gruppo, nomi e allenatore. Risalire e poi tanti giocatori erano andati via. Mi chiesero di restare, di rinnovare il contratto, ma io pensavo: se resto alla Juve prima di tornare al top ci vorrà tempo, e io in quel momento mi sentivo che potevo raggiungere un livello più alto di rendimento, arrivare al massimo, ma solo giocando al massimo. Pensavo: se vado in Serie B, perdo un anno, poi il primo sarà difficile, il secondo ancora di passaggio e tra tre anni sarò dove sono adesso".