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Zlatan Ibrahimovic, a Sky Sport, ha fatto il punto sul suo futuro e su quello del calcio italiano. 

IBRA OGGI - "Migliore e più pericoloso sicuro. Un originale è uno che vive per sempre, ma con Ibra si fa sempre tutto il contrario: non seguo le regole degli altri. Sono molto contento e onorato, non sembra reale ma lo è. Ho fatto qualcosa in carriera e significa che ho lasciato una traccia dietro di me che sta lì per sempre e questa è la cosa più bella. Ci sono giocatori che vincono trofei, altri a cui dedicano le statue: io ho vinto trofei e ho anche una statua".

LA STATUA - "Sicuramente, possono pensare che sia possibile. Se ho potuto fare io tante cose, vuol dire che le possono fare tutti. Non sono più speciale di qualcun altro, siamo tutti uguali e da dove arrivi non è importante. Che non ci si senta i benvenuti non è importante. Basta credere in sé stessi, avere grande voglia e lavorare, poi il successo arriva per tutti in un modo o in un altro. All'artista ho detto che doveva essere la sua migliore opera? La più grande possibile, perché non è solo in Svezia che devono ammirare questa statua, ma in tutto il mondo così può essere visibile anche in altri paesi".

IL FUTURO - "Playoff e poi? Poi finirà il contratto a dicembre e cosa succederà oltre quella data non lo so ancora".

OBIETTIVI - Speriamo di vincere. Negli Stati Uniti c’è un altro sistema, funziona in un altro modo e non è solo un campionato ma bisogna entrare nei playoff e lì si vince o si perde, una partita alla volta".

IN SERIE A - "Farei la differenza in Serie A? Al 100%, lo sento da come gioco: faccio ancora la differenza. In Italia e in tutti paesi".

NO RITIRO - "Vedremo, ci sono tante cose a cui pensare, sia fisicamente che come opportunità. Se posso venire in Italia non vedo il problema, faccio meglio di quanto facciano quelli che ci sono ora. Secondo me la Juventus sta facendo grandi cose, è il simbolo del calcio italiano per la squadra e i calciatori che hanno. Anche l’Inter sta facendo grandi cose con un grande allenatore, stanno spingendo molto. Le altre squadre stanno provando qualcosa ma non sono ancora a livello della Juve e più staccata c’è l’Inter secondo me. Mi dispiace tanto per il Milan, per me deve essere un top club per risultati e per investimenti, con i migliori giocatori del mondo. Ma al momento non è così. Si devono fare investimenti. Tutto arriva dalla proprietà. Se non si fanno investimenti non si va da nessuna parte: la qualità non è gratis".

NAPOLI - "Ho un bel rapporto con Carlo, è un grande allenatore ma soprattutto è una grande persona. Ho avuto la fortuna di conoscerlo come uomo e di lavorarci insieme, mi dispiace che sia durato solo un anno, lo avrei voluto il maggior tempo possibile perché stavo vivendo un ottimo periodo della mia carriera e secondo me lo era anche per lui".