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Beppe Iachini parla a Tuttosport di Juve-Fiorentina. 

DYBALA E VLAHOVIC - "I numeri e le loro indubbie grandi qualità dicono questo, assieme all'importanza che hanno per le rispettive squadre. E possono crescere ancora tantissimo. Hanno talento, fame, giocano per la squadra e, altro aspetto importante, sono davvero due bravi ragazzi, ai quali sono rimasto molto affezionato. E hanno personalità, lo hanno dimostrato in più occasioni, nei momenti felici e soprattutto in quelli critici. Quando giocano sembrano impermeabili a tutto". 

RINNOVI - "Lieto fine? Penso per la Juventus. Da quanto sento e leggo vuole fare dell'argentino il simbolo del futuro. Peraltro con la partenza di Ronaldo Paulo si sta come 'liberando' dal punto di vista realizzativo, ogni volta dà l'impressione di poter risolvere le partite. E' straordinario. La Juventus fa bene a tenerselo stretto, non ho dubbi". 

QUANDO HA ALLENATO DYBALA - "Se lo ricordo? Eccome. Ricordo che voleva giocare a tutti i costi esterno, io invece un giorno lo schierai prima punta e cominciò a segnare. Fu la consacrazione. Non a caso, ventenne, lo prese la Juve". 

CRESCITA VLAHOVIC - "Sorpreso? No, anche in questo caso parliamo di un grandissimo talento. Quando arrivai a Firenze, Dusan aveva già esordito in A e fatto i primi gol, ovviamente era ancora acerbo ed inesperto. Poi a fermare la sua crescita ci furono lo stop per la pandemia e lui che si prese il Covid. All’inizio del campionato successivo lo dovetti alternare con Kouamé perché la condizione di tutti non era ottimale. Quando tornai a marzo, dopo l’esonero, era esploso e ne fui felice: era più sicuro, determinato. Ho lavorato con tanti grandi attaccanti: Belotti, Icardi, Eder... Vlahovic è tra i migliori". 

VEDERLI INSIEME - "Non voglio né posso entrare nelle dinamiche contrattuali, però (sorride) Paulo sta bene dove si trova e sarebbe bello vedere Dusan ancora a lungo in viola". 

CHIESA - "Quando arrivai alla Fiorentina era un po’ giù di morale, ci parlai dandogli fiducia e schierandolo anche in attacco. Alla fine segnò 11 gol battendo il proprio primato personale. Resta un esterno ma mi fa piacere vedere che anche Mancini in Nazionale lo impiega talvolta più avanzato. Il gol è nelle sue corde". 

LA PARTITA - "Vlahovic può ripetersi di sicuro, anche se la difesa bianconera è forte ed esperta. Sulla partita, mai azzeccato un pronostico in vita mia, ma ovvio che tiferò per la Fiorentina. Sarà una partita bella e combattuta. Per la Fiorentina non è mai come le altre, stavolta si presenterà davanti in classifica grazie all’ottimo lavoro di Italiano e ciò porta entusiasmo. La Juve avrà più pressioni, è già fuori dalla corsa scudetto e deve recuperare per lottare almeno per il 3°-4° posto. Quando si chiude un ciclo certe difficoltà sono inevitabili, ma Allegri saprà intervenire".