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A Roma, ma per la verità ovunque in serie A, farebbero follie per ottenere un quinto di ciò che hanno ottenuto la Juventus e Allegri. Quasi tutti i tifosi della Juve, invece, non lo sopportano più. E non solo da ora, non solo all’ennesima delusione Champions. Non lo sopportano dall’ inizio. Proviamo a vedere, allora, le ragioni di questa disaffezione o vera e propria antipatia.
 
1) Alla Juve, non conta più vincere un trofeo importante (Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Coppa Uefa) per il quale, appunto tutte le altre squadre italiane firmerebbero in anticipo. Alla Juve, ormai, conta solo vincere la Champions. Ogni altra vittoria è data per scontata. Campionato ed altri trofei, insomma, rappresentano una condizione necessaria ma non sufficiente per la “juventinità”.
 
2) Allegri non è un passionale. Potrà avere le sue alzate di testa, polemizzare con un opinionista, fare qualche battuta in labronico, ma sostanzialmente è un carattere pacato, che non eccita il cuore dei tifosi.
 
3) Il gioco di Allegri non ha mai incantato. Anzi, non è criticato solo gli addetti dagli addetti ai lavori, bensì anche da parecchi tifosi, che arrivano al punto di vergognarsene e pensano che la Juve, con il suo organico, potrebbe fare molto meglio in termini di qualità.
 
4) Molti pensano che la Juve sia solo Allegri. Sbagliano perché, lo abbiamo detto all’ inizio del campionato, il vulnus della squadra era rappresentato dal centrocampo e il solo Can, per altro con iniziali e rilevanti problemi di salute, non poteva bastare a garantire un netto miglioramento ad una compagine, per altro forte. Ronaldo ha rappresentato una meravigliosa ciliegia, ma la torta ne era all’altezza?
 
5) Cancelo, Dybala, giocatori brillanti son precipitati in un’involuzione, figlia dei timori tattici di Allegri, che tende a frenare il talento (spesso incontenibile) per premiare la disciplina.
 
6) Infine, il calcio come la vita è sogno. Cinque ripetitivi anni allegriani (paradossalmente tutti con uno o più successi) alla lunga spengono il sogno, che ha bisogno di nuovi stimoli, nuovi scenari, per potersi alimentare. E siccome il bisogno di sognare è qualcosa di reale, i realisti sognatori vorrebbero che Allegri se ne andasse. La società Juventus non è sognatrice. Anzi tutt’altro, ma non sono pochi a ritenere ormai necessario un cambiamento capace di dare una scossa e di creare nuovi stimoli.
 
Sono tutte ragioni comprensibili e opinabili al tempo stesso. Una ragione incontrovertibile è che Allegri andrebbe confermato non per uno, ma per due anni. Resta il fatto che per far sognare, Allegri se ne dovrebbe andare. Poi, magari, si precipita in un incubo, ma questa è un’altra storia.