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Questi saranno i giorni di Moise Kean. D'altronde sono sempre i suoi giorni da un po' di tempo a questa parte, a maggior ragione lo saranno da qui a fine stagione. Nei fatti, quella della Juve si è conclusa con ampio anticipo, per meriti (in Italia) e demeriti (in Europa). Nei fatti, per scelta e per forza, Kean è riuscito a ritagliarsi un suo ruolo importante dopo mesi e mesi di apprendistato in panchina. Ed ora queste cinque giornate che rimangono, con cinque partite vere nonostante l'ottavo scudetto consecutivo già in bacheca, serviranno soprattutto a lui. Tra presente e futuro, con quel rinnovo di contratto che ora non può più essere rinviato.

LA SITUAZIONE – Prima di tutto, il contratto. L'incontro forse decisivo tra la dirigenza bianconera e Mino Raiola era in programma dopo il doppio scontro con l'Ajax, al rientro dalla “pausa scudetto” potrebbe esserci spazio già per le firme. Il nuovo contratto di Kean cambierà la data di scadenza dal 2020 al 2024, con un aumento dell'ingaggio sensibile e a crescere, da circa 2 milioni fino a 3, oltre ai proverbiali bonus. Con la promessa-garanzia di non compiere più alcun passo indietro, non è il posto fisso che Kean vuole per restare, ma la certezza di restare nelle rotazioni sì. Senza questa promessa, rinnovo o non rinnovo, si aprirebbero nuovamente scenari di cessione, con la Juve che sa poter alzare il tiro sulla richiesta rispetto ai 20 milioni della scorsa estate, tutti di plusvalenza: non è questo, per ora, l'obiettivo, mentre comincia a muoversi pure il Psg. L'obiettivo è quello di rinnovare per tenerselo stretto. Mentre Max Allegri da qui in poi lo userà sempre di più, magari in un sistema diverso: “Proveremo qualcosa di nuovo per il futuro”, il messaggio del tecnico bianconero in vista delle prossime cinque partite di campionato. In quel qualcosa di nuovo c'è un posto importante anche per Kean, che continuerà a costruire il proprio futuro da subito. Alla Juve, d'altronde questi sono i suoi giorni.