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C'è una frangia di tifosi che - giustamente - ha preparato il fazzoletto bianco, l'ha già messo nel taschino e ha pure iniziato a versare qualche lacrima per l'addio di Joao Cancelo. Il portoghese è a un passo e forse meno dall'essere il primo, enorme colpo in uscita della Juventus: per una cifra intorno ai 55 milioni di euro andrà al Manchester City, la squadra allenata da Pep Guardiola anche nella prossima stagione. Due mazzate, per qualcuno. Ma due notizie che trovano riscontri e si spalleggiano a vicenda: perché Joao è un colpo studiato, richiesto e ottenuto proprio dal tecnico catalano. Altro che rottura, almeno in attesa delle famosissime sentenze. 

IL SOSTITUTO - Sono giorni, questi, di malcelato nervosismo. Di ansia e ansiogeni. Di fughe di non notizie e di hype esagerato, come se il mondo bianconero per un attimo avesse dimenticato quel che conta davvero nella vita. Poi di nomi: per il post Cancelo, la realtà dei fatti porta a due profili su cui si tratteggiano agevolmente i volti Trippier ed Emerson Palmieri, con Semedo opzione tutta da studiare. Entrambi difficili ma entrambi affidabili. Entrambi, soprattutto, spendibili per Maurizio Sarri, il quale al momento pare non aver intenzione di lanciarsi sul gradito (e qui metteremmo la mano sul fuoco) ritorno di Hysaj. Dunque, tanto rumore per nulla? Parrebbe così. E a raccontarlo è anche la storia del mercato juventino: per quanto quello di Cancelo possa rappresentare un addio forzato ma necessario (dal punto di vista economico), come sempre si opterà per un profilo oggettivamente all'altezza, consapevoli che un talento come quello del portoghese sia merce rara e cara.