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Fuori Chiellini, Buffon, Zaza, dentro Sturaro, Lemina, Pereyra ala e Zaza di punta. In una parola: turnover. Così, Massimiliano Allegri il 23 settembre 2013 schierò la sua Juve contro il Frosinone, che arrivò allo Stadium da fanalino di coda a 0 punti. Domenica, contro il Benevento, il tecnico livornese agirà più o meno nella stessa maniera: l'esperimento Matuidi, il rientrante Howedes, qualche scampolo per Pjaca e un Marchisio favorito al centro del campo. 

Tutto bene, tutto giusto, ma con una puntualizzazione necessaria. Il Frosinone, poco più di due anni fa, proprio a Torino, all'ultimo secondo e inaspettatamente, trovò il primo punto del suo campionato. Blanchard, il tifoso, beffò la sua Signora, proprio all'ultimo passo. Un rischio che si può correre di nuovo? Sì, eccome. Non tanto per i valori tecnici, la differenza è abissale e anche quel Frosinone aveva un carattere diverso, quanto più per la possibilità di sottovalutare la sfida. Insomma, i cambi sono giusti, lo spazio c'è grazie ad una rosa completa e forte, ma attenzione: che Benevento non sia Frosinone.