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"Raiola non mi ha offerto al Barcellona, io voglio restare: ho il chiodo fisso di vincere con il Psg". Una frase chiara con cui Marco Verratti rischia di mettere un punto sul proprio futuro. Il centrocampista italiano è da sempre un pallino della dirigenza bianconera, che però da quando è volato oltralpe non è più riuscita a riportarlo in Italia. Qualche tentativo è stato fatto, ma la porta non si è mai aperta in modo definitivo. Ma cosa succederà la prossima estate? Verratti piace, e molto, ma nell'ultimo periodo al Psg non ha impressionato... la sensazione è che non si faranno follie, pur rimanendo uno dei nomi più apprezzati, più che mai in caso di un'occasione da sfruttare. Lui, intanto, parla dei fallimenti di Nazionale e Psg, direttamente dal ritiro dell'Italia. Ecco le parole alla Gazzetta dello Sport.

CHAMPIONS - "Eravamo convinti di passare, non siamo così distanti dal Real Madrid. Cristiano Ronaldo all'andata non ha fatto poi molto ma ha segnato due comunque due gol.. a noi mancava Neymar, come togliere Messi al Barcellona".

ITALIA - "Ventura aveva una visione molto tattica che va bene in un club ma nelle nazionali è più difficile acquisire nozioni tattiche in pochi giorni. A volte, quando avevamo la palla, andavamo tutti in confusione: l'organizzazione è importante ma in Nazionale non si fa tutto con la tattica. Forse pensavamo di arrivare secondi già dall'inizio, era l'aria che si respirava poi gli spareggi sono sempre gare difficili. Ventura lo rispetto, come Zeman: ma se metti il boemo in Nazionale è dura far capire le sue idee in poco tempo. Noi giocatori siamo i primi responsabili, bisogna guardare avanti".