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D’altronde, Gonzalo, sapeva già tutto. Il debutto stagionale della Juventus ha lasciato più incognite che risposte, ma Higuain ha battuto il suo colpo. “In Italia, solo alla Juve”, probabilmente le parole del fratello Nicolas gli saranno rimbombate nelle orecchie, dal momento in cui ha toccato il primo pallone per il calcio d’inizio del secondo tempo della gara con il Tottenham. O forse, le avrà sussurrate poco prima di calciare il pallone che è valso il momentaneo 1-1. Nella sua testa, ahinoi, non si può entrare, così bisogna lasciar parlare i fatti.

IL CAMPO – Il verdetto del rettangolo verde, è sempre inequivocabile. “Su Higuain, decide la società” ha detto Sarri ieri in conferenza stampa: la società prenderà le sue decisioni, ma nel frattempo il Pipita fa valere tutte le sue motivazioni. Centrale nell’attacco a tre della Juventus, Higuain ha interpretato in maniera differente il ruolo, rispetto a quanto fatto da Mandzukic nel primo tempo. Così, il gioco associativo dell’argentino si trova subito in sintonia con Ronaldo e Bernardeschi esterni: il gol arriva in fretta, triangolazione molto sarriana con Bernardeschi e destro preciso che si infila nell’angolino basso.

LE MOTIVAZIONI – Come un ragazzino in cerca di una conferma in prima squadra, il Pipa ha fatto vedere perché la Juventus dovrebbe puntare su di lui. In un’estate in cui i nomi coinvolti sul mercato lasciano i ritiri con grande facilità, Higuain rappresenta un unicum della specie. 45’ in campo, un gol, un’occasione che poteva valere la doppietta, ma, soprattutto, la fascia da capitano presa dopo l’uscita di Bonucci. Come a dire: “Non importa dove andrò, ora sto qui e ci sto molto bene”.

MESSAGGIO – Paratici tornerà in Italia dopo la prima uscita stagionale a Singapore. Tornerà perch chiama il mercato e Higuain è uno dei nomi più caldi: ma lo è ancora? Il gesto fatto con la mano all’orecchio dopo il gol al Tottenham sembra quasi un messaggio, neanche troppo subliminale. Higuain c’è e vuole farsi sentire: forse non cambieranno i piani della dirigenza bianconera, ma potrebbe valere ancora la parola di Sarri. La Juventus vista nel secondo tempo è stata molto più affine al pensiero del proprio allenatore di quanto non si sia visto nel primo e la centralità del centravanti si è dimostrata indispensabile per trovare la via del gol. Quindi, se la palla della vittoria deve passare da quelle zone, forse bisognerebbe pensare, se non al Pipita, al sostituto più adatto.