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Trapela un sentimento di rabbia dall'ambiente Juventus per come si sta sviluppando quello che ormai è il 'caso Higuain'. Emergono rabbia e stupore per il comportamento del Milan, reo di non aver tenuto fede ai patti stabiliti in estate fra i due club. I rossoneri di fatto hanno scaricato il centravanti argentino, decidendo di non riscattarlo a giugno e scatenando, di conseguenza, la sua volontà di fare le valigie già in questa sessione di mercato. Ovviamente il Milan ha tutto il diritto di non esercitare l'opzione per il riscatto del Pipita, ma c'è qualcosa che va oltre le parole scritte sui contratti. Qualcosa che a Torino proprio non hanno digerito...

E' un patto fra gentiluomini che è venuto meno. E' la parola data. Sono quelle regole non scritte che determinano il comportamento e i rapporti fra i grandi club. E' tutto questo che il Milan ha violato. 

Sulla carta, l'accordo pattuito in estate stabiliva la "cessione a titolo temporaneo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Gonzalo Gerardo Higuain a fronte di un corrispettivo di € 18 milioni pagabili interamente nell’esercizio 2018/2019. Il contratto prevede, inoltre, la facoltà per l’A.C. Milan S.p.A. di esercitare, al termine della stagione sportiva 2018/2019, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di € 36 milioni pagabili in due esercizi".

Tutte le parti in causa però avevano una certezza: al di là della formula, si trattava de facto di un acquisto a titolo definitivo. Ne era convinta la Juve, sembrava esserne convinto il Milan, ne era convinto soprattutto il giocatore, che si sente tradito ancor più dei bianconeri. La formula prestito + riscatto serviva più che altro per andare incontro all'impossibilità dei rossoneri, in quel momento, di vincolarsi a un'operazione da 54 milioni di euro. E invece... 

Invece la stagione del Milan ha preso, sul campo, una piega inaspettata, perché si pensava a una qualificazione 'facile' alla prossima Champions, mentre la squadra di Gattuso ad oggi è quinta in classifica. E in società, con l'arrivo di Ivan Gazidis, sono cambiati equilibri e progetti.​

La conseguenza è uno sgarbo che alla Juve in questo momento brucia. E che costringe in queste ore gli uomini mercato di entrambe le parti a trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa e ristabilisca equilibri e rapporti.