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Nicola Higuain parlando come manager a nome del fratello Gonzalo, è stato categorico: “Lui in Italia vuole giocare per la Juventus e soltanto per la Juventus”. Una posizione che non dovrebbe consentire repliche e che obbligherà la dirigenza bianconera a riflettere sul da farsi per quel che riguarda il futuro del Pipita diventato oggi “patata bollente” (È ufficialmente tornato alla Juve: il comunicato).

Se dobbiamo prendere per buona questa dichiarazione di esclusivo amore per la maglia della Juventus da parte dell’argentino, allora sarebbe legittimo attendersi anche un deciso passo indietro del bomber rispetto alle sue situazioni economiche e professionali. In caso che veramente le sue attese siano sincere. Higuain sarebbe tenuto ad accettare in primis un taglio netto ai suoi compensi e poi il ruolo di panchinaro.

Un’idea che i responsabili bianconeri non dovrebbero scartare a priori perché per nulla folle. Già accadde in passato che, per quattro stagioni, un grande campione ritenuto finito arrivò, guarda caso da Napoli, per dare alla Juventus quel valore aggiunto che le avrebbe permesso di vincere scudetti e di arrivare a giocare una finale di Coppa del Campioni. La sua presenza di peso contribuì alla creazione di un neologismo ancora oggi valido: ruolo “alla Altafini”. Perché quando Josè entrava in campo dalla panchina, solitamente nel corso dell’ultimo quarto d’ora di gioco, per i bianconeri arrivava la vittoria anche grazie ai suoi gol. Davanti a lui c’erano Anastasi e Bettega, eppure per quattro anni Altafini contribuì alla grande alla causa bianconera.

Prevedere o anche soltanto sperare che il medesimo evento possa andare in replica riscritto da Higuain non sarebbe poi così lunare. Anche perché la presenza di Maurizio Sarri, “padrino” del bomber argentino, avrebbe un peso non indifferente soprattutto sul fattore psicologico del calciatore che si sentirebbe tutelato come desidera. Tutto sta a vedere se dietro le dichiarazioni di Higuain non si nasconda in realtà, un giochino mirato a un interesse economico. Non lo voglio credere, vista l’età e l’usura di un campione come lui che comunque ha sempre dimostrato di possedere anche un’anima. E se così fosse, la Juve non farebbe una pazzia reinventando il neologismo “alla Higuain” da sovrapporre a quello ormai leggendario “alla Altafini”.