CONFERMA - Dopo l'annata passata lontano da Torino, forse la peggiore della carriera recente del Pipita, le valutazioni sull'affidabilità del centravanti argentino sono state le più disparate: da giocatore bollito a grande attaccante, i giudizi non hanno seguito altra logica che il parere personale. E allora, a pensarci dopo, era meglio fidarsi di lui: "In Italia solo la Juve" ha detto e fatto ripetere dal fratello, quasi a voler ribadire che l'esperienza tra Milan e Chelsea fosse qualcosa di trascurabile, che a suon di gol avrebbe fatto cambiare idea, persino a Paratici. Una grossa mano, poi, gliel'ha data Edin Dzeko, il primo dei ballerini del valzer di cui si è accennato sopra a dare forfait. Eppure, malgrado la Roma e malgrado le lusinghe di Petrachi, le possibilità che il 21 bianconero ritornasse 9 - anche solo figurativamente - si sono cominciate a fare più tangibili.
IN SILENZIO -. Infine, calata la maschera, non si è dovuto aspettare al 2 settembre esatto per capire le strategie della Juventus. Infatti, Higuain, zitto zitto si è rimesso al centro dell'attacco bianconero, passando quasi nel dimenticatoio dopo un giugno e parte di luglio da partente certo. Prima Mandzukic, poi Dybala, infine Bernardeschi, tanti sono stati i nomi dei papabili partenti, ma mai più quello del Pipita. Poco mercato? Probabilmente. Contratto ricco con la Juve? Certo. Però, riguardando la sterzata con cui ha messo a sedere tutta la difesa del Napoli nell'ultima giornata, i più avranno pensato di dargli ragione. O forse, i più inclini all'autocritica, si saranno chiesti come sia stato possibile dare per finito Higuain, dopo una sola stagione andata storta. Farà ancora in tempo a far male, senz'altro, ma al momento sta riscuotendo lui.