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In questo periodo, appena due anni fa, Torino si infiammava per l’affare che avrebbe portato Gonzalo Higuain alla Juventus. Il 26 luglio 2016 l’approdo in bianconero: un Pipita sorridente si affacciava dal balcone della sede bianconera in Corso Galileo Ferraris stringendo fra le mani la sua nuova numero 9. Un acquisto incredibile, figlio di una clausola rescissoria da 90 milioni di euro e della forte volontà da parte dell’argentino di lasciare Napoli. Due stagioni più tardi, è cambiato tutto, con il centravanti messo già sul mercato. Ma cosa è successo tra Higuain e la Juve?

DA 90 A 55 MILIONI - L’idea della Juve nasce ben prima del colpo Cristiano Ronaldo (ilBiancoNero.com lo aveva anticipato a maggio): Higuain “sacrificato” sull’altare del mercato. Fin dalla fine della scorsa stagione, Gonzalo è identificato come la grande pedina da piazzare in uscita: non è stato e non sarà mai messo esplicitamente “alla porta”, ma la decisione della dirigenza è chiara. Alla base motivi anagrafici, economici, ma non solo. Questa, agli occhi del club campione d’Italia, è senza dubbio un’estate propizia per vendere un attaccante che compirà a dicembre 31 anni e che porta tutt'ora sulle spalle un ingaggio da 7,5 milioni di euro netti a stagioni. Vendere, non svendere: perché considerando l’ammortamento, la cifra minima per lasciar partire Higuain senza far registrare una minusvalenza a bilancio è di 55 milioni di euro. Servirà ovviamente un’offerta superiore, proprio quella che il Chelsea - con uno sponsor decisivo come Maurizio Sarri - può mettere sul tavolo bianconero (ma occhio al Milan sullo sfondo, con Leonardo primo estimatore dell'ex Napoli).

ALTI E BASSI - Ma non è solo questione di domanda e offerta. La storia d’amore tra Higuain e la Juve è finita dopo due stagioni vissute dal Pipita tra molti alti e altrettanti bassi: un’esperienza ricca di gol (55 gol in 105 presenze), firme decisive (l’ultima da ex contro il Napoli e a San Siro contro l’Inter hanno di fatto assegnato lo scudetto alla Juve), ma nella quale non sono mancati i momenti di black out. Se la Champions League, come ribadito dal presidente Agnelli prima e da Cristiano Ronaldo poi, “è un sogno e non un’ossessione”, il numero 9 è inciampato spesso e volentieri in campo europeo, rimanendo fermo ai guizzi del Louis II nel primo anno e a quelli di Wembley nel secondo. A mancare, soprattutto, è stata quella continuità che la Juve si aspetta da tutti i propri attaccanti e a maggior ragione dall’”uomo da 90 milioni”. Così, lungi dall’esprimere un presunto (e in fondo inesistente) pentimento per l’affare compiuto nel 2016, dalla Continassa è maturato senza particolari impedimenti il progetto per cedere Gonzalo.

DIVORZIO INEVITABILE - Non tutto, però, è così semplice. Perché se lo sbarco di Higuain sul pianeta Juve fu roboante, l’addio si annuncia non privo di tensioni. Qualcosa si è rotto e anche il Pipita sembra pronto a farsi valere per un’eventuale e ricca buonuscita (pari ad un’annualità di stipendio). Dal braccio di ferro scaturirà, in ogni caso, una cessione praticamente inevitabile. Lo sa Gonzalo - uno dei pochi a non “accogliere” fisicamente o virtualmente Ronaldo - e lo sanno anche diversi compagni, come quel Douglas Costa che dal Brasile ha portato con sé solo due maglie personalizzate del Grêmio: una per Dybala e una per CR7. Questo l’epilogo di un rapporto che, in ogni caso, ha scritto la storia del campionato e del calciomercato italiano. Dai 36 gol del Napoli di Sarri al Chelsea dello stesso Sarri: per andare avanti, Higuain guarda di nuovo indietro. In mezzo, quell’avventura con la Juve arrivata già al capolinea.

Dai gol al contratto, dal prezzo al sostituto: nella nostra gallery, in sintesi, la situazione di Higuain con la Juve

@mcarapex