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Non esistono più parole per descrivere Gigi Buffon che ieri sera al Barbera di Palermo ha giocato la sua millesima partita da professionista, unico italiano a tagliare questo prestigioso traguardo assieme a Paolo Maldini che di partite in carriera ne ha giocate 1028, un altro record che Gigi ha già messo nel mirino. Una settimana dopo essere diventato il calciatore della Juventus con più minuti in assoluto giocati in Serie A, Buffon si è anche preso l’ennesima soddisfazione vestendo la maglia della nazionale. Gli amori per la maglia azzurra e per quella bianconera sono sempre andati di pari passo per Buffon che vestendo entrambe le maglie è entrato nella leggenda del calcio.

GLI AVVERSARI – Dal suo arrivo alla Juventus nel 2001 ci sono stati alti (tantissimi) e bassi (pochi). Ogni tanto qualche avversario, da Dida a Julio Cesar, da Casillas a Neuer, ha avuto annate migliori delle sue. Capita quando sei al top del calcio mondiale. Sarebbe come pretendere da  Messi di vincere il pallone d’oro tutti gli anni. Potenzialmente possibile, praticamente no perché a calcio si gioca in undici e di fenomeni in giro ce ne sono tanti. Sia per Messi che per Buffon, però, vale una legge comune: per essere il migliore di tutti bisogna essere migliore di loro, almeno per un anno. Buffon è stato e sarà il paradigma principale dei portieri della nostra epoca, il termine di paragone dal quale non ci si è potuti e non ci si potrà mai distaccare. Per essere il migliore di tutti bisognerà essere migliore di lui.

ELISIR DI GIOVINEZZA - Non sarà facile perché i segreti della sua longevità, oltre all’allenamento e alla mentalità che anche a 39 anni lo fanno essere il calciatore più affamato di vittorie in uno spogliatoio di cannibali come quello della Juve, sono la sua tecnica e la sua elasticità. Prendete Neuer, il più grande portiere (assieme a Gigi) dell’era moderna. Il tedesco è forte, mastodontico, maestoso, ma non ha la stessa tecnica di Buffon. Neuer è fisico ed esplosivo due qualità che nel tempo saranno destinate a scemare. Buffon è tecnicamente il miglior portiere dell’epoca moderna e, forse di tutti i tempi, seppur paragonare calciatori di epoche diverse sia sempre un esercizio rischioso.

MEGLIO DI ALEX? – Rischioso è anche paragonare Gigi e Alex, due leggende, due mostri sacri che saranno per sempre nella storia della Juventus. L’addio di Alex è ancora nel cuore di tutti i tifosi della Juventus. L’unica partita nella storia dello Stadium in cui la partita non contava niente. Quando Del Piero uscì per l’ultima volta dal campo con la maglia bianconera l’unica cosa che contava era lui. Applausi, lacrime a abbracci si mescolarono in uno dei momenti più emozionanti della storia recente del club. Gigi, come Del Piero, decise di rimanere alla Juventus nel 2006, anche lui da campione del mondo ma anche da portiere più forte del mondo. Di fronte alle offerte di Real, Barcellona, Manchester United e con la prospettiva di giocare un anno in Serie B Buffon mise la Juve di fronte a tutto, chiedendo ai dirigenti di allora: “Scusate, ma se decidessi di rimanere?”. Ve li immaginate i calciatori più forti nel proprio ruolo fare una scelta del genere, oggi? Possiamo metterci la mano sul fuoco, nessuno farebbe quello che ha fatto Gigi per la Juve. Ieri è arrivato a quota mille partite ma tanti record sono ancora da essere acciuffati, così come i trofei. Ripensandoci bene due parole si possono ancora spendere per parlare di Gigi: grazie, grazie mille.

@lorebetto