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Più continua a dire di non voler allenare l'Udinese, più si prolunga la sua permanenza. Luca Gotti, allenatore ad interim dopo l'esonero di Igor Tudor lo scorso 3 novembre, fa ancora fatica a vestire i panni dell'head coach, senza arretrare di un millimetro dalle posizioni prese nel giorno del suo insediamento: "Io tecnico titolare? Non succederà, mi sono messo a disposizione della società per trovare la soluzione migliore senza urgenza, quando sarà il momento tornerò a fare il mio lavoro” disse con la giusta umiltà. Così, il tecnico veneto persiste, nel suo stato di "precarietà", con un ruolino di marcia che vorrebbe essere invertito, dopo il buon pareggio contro il Napoli. Eppure, la sfida contro la Juventus di domenica, per Gotti potrebbe essere qualcosa in più, che una semplice opportunità di fare punti da aggiungere al bottino salvezza. 

Gli Allievi al Milan a inizio carriera, il biennio in Nazionale U17, ma anche il legame con Donadoni, di cui è stato vice a Cagliari, Parma e Bologna, rappresentano le tappe più importanti di un tecnico che ha preferito, dal 2010 in poi, agire nelle retrovie. E proprio nelle retrovie, lo scorso maggio festeggiava la conquista dell'Europa League con il Chelsea. Sì, quello di Maurizio Sarri. La stagione che lo sta rendendo noto nel grande calcio, infatti, arriva in seguito all'esperienza inglese. Un passaggio della sua carriera che, per un secondo, gli ha pure aperto al passaggio in bianconero, quello juventino questa volta. 

Come ha raccontato lo stesso Gotti, infatti, Sarri sembrava intenzionato a tenersi accanto il suo collaboratore in blues. Un sodalizio che sembrava vincente, ma che non si è concretizzato. Il legame professionale tra i due non è mai stato in discussione, ma per questa scelta di vita così importante, Sarri ha fatto parlare il cuore: "​Aveva promesso a Martusciello - rivela Gotti -.che una volta tornato in Italia sarebbe stato il suo vice e questo l'ho compresa mio malgrado. Mi sarebbe piaciuto andare in un grande club come la Juve, giocare la Champions League, giocare per vincere". Una sliding door che non si è aperta, ma sicuramente nessuno dei due avrebbe preventivato che si sarebbero stretti la mano, fianco a fianco, come avversari "alla pari". Quantomeno di ruolo.