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Doveva essere la Juve di Di Maria, è diventata piano piano la Juve di Gatti. In base alle priorità, si rovesciano i valori. Se imposti una partita sulla difensiva, faranno bella figura soprattutto i difensori. Voi direte che Di Maria nel ritorno contro il Siviglia è stato inguardabile, che ha sbagliato tanto, prima davanti al portiere e poi nella sua metà campo. Che non ha fatto il suo, starete pensando, e in parte avete anche ragione. Quando un giocatore del suo calibro manca l’occasione clamorosa del primo tempo in quel modo, non c’è obiezione che tenga. Però bisogna anche inserire l’individuo nel contesto, a meno che non ci si voglia accontentare di una interpretazione parziale di un fenomeno complesso qual è una gara di pallone. Non capiremmo nemmeno i tanti errori di Chiesa che lo ha sostituito, e anzi, penseremmo alla sfortuna. Proprio nel match più importante, hanno fatto male entrambi! Uno dopo l’altro! Una vera coincidenza! A nulla è valsa la lezione di City-Real, dove anche tanti altri campioni hanno fatto figure barbine, prendendosi tunnel e consegnando all’avversario, sistematicamente, il possesso del pallone. Vi do un dato per iniziare una riflessione diversa: sapete chi è stato il bianconero con più precisione nei passaggi al Sanchez-Pizjuan? Kean. E al secondo posto? Di Maria col 90%. Non vi do il numero dei giocatori juventini sotto il 70%, prendereste paura a confrontarlo con quello degli spagnoli (non ce n’è uno sotto l’80%, anzi uno sì, Ocampos con il 77%).