commenta
Benvenuto Angel, si, dopo 7 mesi dal suo arrivo a Torino possiamo davvero dirlo adesso. Qualche giocata e sprazzo da campione lo avevamo intravisto già nell'esordio con il Sassuolo e in Champions contro il Maccabi Haifa (3 assist) ma nulla a che vedere con i 74 minuti di ieri. Neanche con l'Udinese e soprattutto a Napoli, dove aveva comunque illuminato in mezzo al nulla, Di Maria era sembrato così dentro la squadra. Per la prima volta, non più un corpo estraneo. Il Fideo contro l'Atalanta è stato trascinatore tecnico ma non solo. É stato anche leader motivazionale; ha capito esattamente come il nucleo italiano e chi è alla Juve da tempo come il capitano Danilo, che la gara di ieri fosse diversa da tutte le altre. 

Ha corso, ha pressato chiamando tutta la squadra e ha protestato (a volte in maniera anche eccessiva) come sul mancato rigore - poi assegnato grazie al VAR e trasformato proprio da lui - in cui rincorre l'arbitro. Un segnale chiaro che ha mandato a tutta la squadra perché se il fresco Campione del Mondo, a quasi 35 anni si comporta così, gli altri sono "costretti" a seguirlo. Ha ricordato insomma il Di Maria visto con l'Argentina perché alle qualità tecniche che lo pongono fuori categoria in Serie A, ha aggiunto tutto il resto e tutto ciò che il mondo Juve sperava di vedere. Quando è uscito e in generale è calato fisicamente nel secondo tempo, si è spenta la luce della squadra, inevitabilmente.


Secondo gol consecutivo e terza partita di fila giocata da titolare in campionato; il 2023 dell'ex Psg doveva riscattare il 2022 in bianconero che era stato tutt'altro che felice e l'inizio è incoraggiante. E chissà se questo 2023 durerà anche più dei mesi che mancano da qui a giugno. Di Maria per la prima volta ha lasciato  una porticina aperta sulla possibilità di rimanere a Torino anche la prossima stagione. "La mia decisione dipende sempre dalla mia famiglia e la mia famiglia qui è felice: è il club più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Qui stiamo bene", ha detto a caldo pochi minuti dopo la fine del match. Nessuna certezza al momento, ma a questo punto nulla è da escludere, neanche che il Fideo prolunghi la propria avventura alla Juve.