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Bella, bellissima. Germania-Argentina ha dato un brivido importante ai primi vagiti di una settimana di match internazionali: della serie, se son queste le premesse... Ecco, se queste sono le premesse, tanto vale sederci e gustarcele tutte. A Dortmund, l'amichevole termina 2-2: segnano Gnabry e Havertz in sette minuti, poi però nella ripresa esce fuori l'Albiceleste con la zuccata di Alario e il colpo di Ocampos. Il tutto mentre Dybala sedeva tranquillamente in panchina. 

GLI JUVENTINI - 61 minuti, per la Joya. Che davanti si è ritrovato l'amico Emre Can, schierato titolare da Loew nel cuore della mediana nonostante le prestazioni a singhiozzo (si parla di minutaggio) con la Juventus. E chissà se Sarri si è gustato anche questa, di partita. O se è già lì a inventarsi qualche mezzo per superare indenne l'ostacolo Bologna. Tant'è: se l'ha fatto, avrà notato un Emre con un cuore immenso. Corsa a perdifiato e atteggiamento carismatico, figlio di una voglia matta di fare la differenza. E' partito centrale, ha finito esterno destro, più spesso basso. Ha fatto tutto bene, sfiorando il colpo del ko per un semplice peccato di cinismo. 

SU PAULO - Una buona notizia per MS e il suo tentativo di recuperare - fisicamente e ancor più mentalmente - le doti balistiche dell'ex Liverpool. Del resto, è un tipo di lavoro che ha già svolto con notevole successo su Paulo Dybala. Paulo che a Dortmund ha faticato e sofferto, difatti un po' su tutto: dalla continua ricerca della posizione all'incapacità di penetrare centralmente la fisica ma poco scaltra retroguardia tedesca. Un'ora di gioco e poi tanti saluti: la beffa (se di beffa si può parlare) è che dalla sua uscita è cambiato tutto. Cioè, è cambiata l'Argentina. Nel senso che ha iniziato a giocare. Dai due gol sotto al pareggio quasi insperato: la rimonta è arrivata senza Dybala, e questa è una notizia.