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Sono riportate oggi sulle pagine de Il Mattino, le deposizioni di Gennaro Di Tommaso, meglio conosciuto come Genny la Carogna, il capo ultrà napoletano divenuto ormai un collaboratore di giustizia. Genny ha parlato di due episodi che coinvolgono sia il Pocho Ezequiel Lavezzi (ex Napoli) ed il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis: si parla, infatti, di un presunto incontro avvenuto con il numero uno azzurro, che si era voluto complimentare con Di Tommaso per la coreografia con il Vesuvio in Curva B. 

LAVEZZI - "Ebbi una lite con Lavezzi e il portiere Navarro, perché da vero tifoso ultrà non vedevo di buon grado il fatto che frequentavano una discoteca dove girava della droga. Per questo litigio ricevetti la chiamata da Antonio Lo Russo di Miano, che era come un fratello per Lavezzi. Il Lo Russo mi minacciò fuori da un locale, sulla via principale di Miano, dicendomi di lasciar perdere Lavezzi, il quale ci faceva divertire giocando a calcio. Io, pur con la consapevolezza di sapere chi fosse il Lo Russo, gli risposi che ragionavo diversamente da lui, perché ero un tifoso. E fu ancora il Lo Russo a costringerci di esporre al San Paolo, nelle due curve, lo striscione il Pocho non si tocca".

DE LAURENTIIS - "Si complimentò con noi, voleva finanziarci, ma noi rifiutammo, gli dicemmo che volevamo solo che il Napoli tornasse a vincere".