“E a proposito dei blaugrana, al contrario dei bianconeri, il numero uno del club catalano, Joan Laporta, ad aprile è volato in Slovenia per interloquire con il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin. Anche il Barcellona è coinvolto in una questione spinosa a livello locale (il caso Negreira), sebbene molto diverso dalle inchieste che sta affrontando la Juve in Italia”.
Per quel che riguarda le vicende giudiziarie, l’Uefa ha in mano i faldoni dell’inchiesta Prisma: Il nodo fondamentale è se le cosiddette plusvalenze fittizie e le due manovre stipendi (2020 e 2021) abbiano violato i principi di sportività e alterato i conti bianconeri in ottica Fair play finanziario. Non va dimenticato che la Juve aveva stretto un accordo con Nyon sul settlement agreement, pagando una multa fortemente scontata (3,5 milioni rispetto ai 19 previsti). Ma se questo accordo fosse basato su dichiarazioni contabili ritenute false, sarebbero guai per la Signora. E l’ipotesi di un’esclusione per uno o più anni dalle coppe europee non sarebbe affatto campata in aria.
Ma da dove deriva l’irritazione di Ceferin? Sempre secondo la Rosea, la sorpresa è per l’atteggiamento passivo della nuova dirigenza bianconera. Perché se l’indagine Uefa appurasse delle colpe, l’unica via per cercare di attenuare le pene sarebbe quella diplomatica. Invece, anche dalla proprietà della Juve, non sono arrivati al momento segnali distensivi sulla Superlega, anzi...