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L’ultima finale, per molti. E per molti bianconeri è stato anche l’ultimo trofeo. Per Allegri, visto il segnale lanciato da tutta la coda polemica di ieri sera, per i dirigenti come Giovanni Manna, già con la valigia in mano, o Federico Cherubini, la cui squalifica per l’inchiesta legata alle plusvalenze scadrà lunedì 20, giorno di Bologna-Juventus, ma il cui futuro sarà sicuramente altrove, ma non solo. Il destino è incerto per diversi giocatori, a cominciare da Adrien Rabiot, scrive la Gazzetta dello Sport, che l’estate scorsa ha rinnovato per un solo anno e a giugno si troverà nella stessa situazione. Un nuovo legame dipenderà anche dalle offerte e dalle pretese economiche del centrocampista, attualmente elevate per una Juventus in spending review.

Juventus, chi è vicino al capolinea


Addio certo, invece, per Alex Sandro, che dopo 9 anni in bianconero saluterà: il suo contratto è in scadenza e non verrà rinnovato, consentendo al club di liberarsi di un ingaggio pesante (6 milioni). Gli stessi soldi che guadagna Wojciech Szczesny, che però è legato alla Juve fino al 2025, ma senza accordo per prolungare, Tek desidera restare ma se dovesse arrivare un’offerta potrebbe partire e il futuro è in bilico anche per Mattia Perin, ieri titolare, che vorrebbe giocare di più. E poi? Wes McKennie ha la scadenza nel 2025 e pure lui non ha ancora trovato l’intesa per prolungare, perciò in estate può finire sul mercato, come Samuel Iling Jr. In attacco il caso più delicato è quello di Federico Chiesa, che ha un altro anno di contratto e la Juve non vuole perdere a zero. C’è ottimismo per un accordo ponte di un anno che consenta di rimandare la questione alla prossima estate, però la trattativa vera e propria non è ancora cominciata. Sulla lista dei partenti - si legge - ci sono anche Arek Milik e Moise Kean, che non hanno convinto. E da valutare Carlos Alcaraz e Tiago Djaló, oltre a Miretti e Hans Nicolussi Caviglia, che potrebbero essere mandati a far esperienza altrove. Insomma, c'è spazio per una rivoluzione profonda.