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"Innanzitutto, facciamo una premessa: Allegri fino a derby d’Italia ha fatto i miracoli mantenendo la Juventus in scia all’Inter. Tra le due squadre non c’è paragone a livello di qualità. E anche il Milan, adesso secondo in classifica, ha una rosa più competitiva rispetto a quella bianconera". Parola di Fabio Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
 

Capello, l'intervista alla Gazzetta


IL MOMENTO DECISIVO - "Il confronto con l’Inter, al di là dell’1-0 per i nerazzurri di San Siro, ha mostrato ai giocatori della Juventus la distanza tra le due squadre. C’è stato un contraccolpo, sono calati adrenalina e attenzione. La conseguenza è questo periodo negativo".

I VERI PROBLEMI DELLA JUVE - "La differenza tra la Juventus che teneva testa all’Inter e questa che ha una media-punti da retrocessione, sono i gol presi. Non è che più attaccanti schieri e più gol realizzi. La squadra di Allegri fino a gennaio ha vinto molto e quasi sempre di “corto muso”: 1-0, 2-1. Sono poche le volte in cui ha creato e segnato molto. Mentre nelle ultime 8 giornate, a parte lo 0-0 di domenica contro il Genoa, ha incassato molte reti, spesso anche due a partita. Questi sono i problemi veri: i gol subiti e la poca qualità. Non il tridente. Allegri non ha mica Mbappé o Vinicius in avanti per schierare tre punte...".

SU CHIESA E IL TRIDENTE - "Sul fatto che Chiesa sia più pericoloso partendo dalla fascia, non ci sono dubbi. Federico vive di dribbling, velocità, strappi e quando inizia largo è avvantaggiato. Al centro, invece, è più marcabile. Però che giocatori ha Allegri per costruire un eventuale tridente con Chiesa e Vlahovic? Yildiz è un talento, ma è agli inizi. Kean è appena rientrato dall’infortunio. Forse l’unico che potrebbe giocare dalla parte opposta a Chiesa, è Cambiaso. Ma se Allegri insiste con il 3-5-2 è perché pensa di avere più equilibrio e garanzie: nessun allenatore si fa del male da solo".

LE DIFFERENZE CON INTER E MILAN - "La squadra di Inzaghi e quella di Pioli creano molte più occasioni per gli attaccanti rispetto alla Juventus. E sapete perché? Perché i nerazzurri hanno un centrocampo con tanta qualità. E il Milan a sinistra, grazie a Theo e Leao, può inventarsi di tutto nell’arco dei 90 minuti. L’uomo che più fa la differenza nella Juventus è Rabiot. E non è un caso che il periodo di crisi dei bianconeri sia coinciso con qualche acciacco e infortunio del francese".

RINFORZI PER IL PROSSIMO ANNO - "Almeno 4, ma di primo livello. Andranno concordati tra tecnico e società. L’allenatore deve avere voce in capitolo sugli acquisti. Koopmeiners? Bel giocatore, ma va testato con una maglia pesante come quella della Juventus. Ai bianconeri, però, di centrocampisti di livello ne serviranno almeno due. Poi un terzino e un attaccante o un’ala che salti l’uomo e crei superiorità numerica".

SULLE PAROLE DI GIUNTOLI - "Sono dichiarazioni un po’ contraddittorie. Uno, Allegri, chiede una risposta. Giuntoli ne parla in televisione, però non in privato…". QUI LE ULTIME SUL FUTURO DI ALLEGRI.

ALLEGRI IN PREMIER? - "Andare ad allenare all’estero è sempre un arricchimento tecnico e culturale. Max è sveglio, sono convinto che in Inghilterra grazie alla sua abilità nella lettura della partita e dei cambi farebbe anche bene".

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