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Da un (ex) portiere all'altro. Giovanni Galli è uno che di estremi difensori se ne intende: ex Fiorentina, Napoli, Parma, Torino e Lucchese, è tra i pali del Milan che ha vinto di tutto: dagli scudetti alla Coppa dei Campioni; nel 1982 ha fatto parte dell'Italia campione del mondo. Oggi segue il calcio da lontano, strabuzzando gli occhi quando vede giocare Gigio Donnarumma: "Mi colpì subito la sua struttura - ha detto Galli nella nostra intervista - ma anche l'agilità, la rapidità nell'andare a terra nonostante i due metri. Inoltre è un ragazzo di personalità che ha padronanza del ruolo".

Come si concluderà secondo lei la telenovela legata al rinnovo col Milan?
"Questa situazione ha scocciato, deve firmare il contratto e rimanere per sempre al Milan. Raiola farà il possibile per far prendere più soldi al giocatore, ma se vanno avanti così alla fine qualcuno si stanca. Gigio sta subendo tante critiche senza senso perché è una situazione che sta stufando".

E se andasse alla Juve?
"Dovrà essere all'altezza. Non so che scelta vorrà fare, ma al Milan gli vogliono tutti bene e gli perdonano anche qualche errore, perché è cresciuto nel settore giovanile rossonero ed è uno dei giocatori più amati dai tifosi. Alla Juve invece non perdonano, se sbagli paghi. Soprattutto se hai un valore di 50/60 milioni di euro. Al Milan è un idolo, in bianconero diventerebbe uno dei tanti".

C'è qualcosa in cui può ancora migliorare?
"Tutto, perché a vent'anni non può pensare di conoscere già il ruolo. Ma è un ragazzo intelligente e umile, sa da solo che deve ancora crescere".

Vede delle similitudini tra Gigio e Buffon?
"Non scherziamo. Gigi è nato portiere nella testa, io l'ho visto a 17 anni a Parma ed era disumano: riusciva a coprire tutta la porta come solo i fenomeni fanno. Aspettiamo ad accostare Donnarumma a Buffon, il portiere italiano più forte della storia".

Chi prenderebbe tra Donnarumma e Szczesy?
"Considerando il quadro completo, se fossi la Juve rimarrei col polacco. E' vero che quest'anno non ha fatto una gran stagione, ma è un portiere che mi piace molto. I bianconeri tra i pali sono coperti benissimo per almeno altri cinque anni, non capisco perché debbano andare a prendere Donnarumma. Solo perché è in scadenza? Poi però ci sono le commissioni da pagare all'agente".

Quale portiere consiglierebbe?
"Se devo scegliere uno dei portieri più forti dico Kepa del Chelsea. Un portiere che ha vissuto un'esperienza traumatica in Inghilterra ma è solido e affidabile, e secondo me ha grandi margini di miglioramento".

Nel 2008 lei portò Sarri a Verona, cosa non ha funzionato nella sua esperienza alla Juve?
"Il problema a Torino non sono gli allenatori, ma i giocatori che condizionano le scelte e il gioco. Se prendo Sarri non posso tenere un Ronaldo che pensa a se stesso e non si mette a disposizione della squadra. Sono sincero, insieme pensavo potessero fare grandi cose ed ero convinto che con l'arrivo di Maurizio la Juve potesse aprire un ciclo come quello di Sarri al Milan. La società però ha voluto tutelare un giocatore anziché l'allenatore".

A Verona portò anche Jorginho, può essere il regista che cerca Pirlo?
"E' un giocatore lineare che fa la giocata semplice ed è sempre a disposizione. Non è il Pogba di turno che attira l'attenzione, ma è sempre nel vivo del gioco toccando tremila palloni in una partita. Sarebbe il giocatore che farebbe fare il salto di qualità a Pirlo e alla Juve".