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Prima di iniziare a parlare del 'suo' Allegri, Giovanni Galeone ci tiene a precisare una volta: "Marino, oggi dirigente dell'Udinese, racconta balle dicendo che Max l'ha scoperto lui - precisa l'ex allenatore nella nostra intervista - Forse perché adesso è un dirigente e pensa di poter dire certe cose, ma lui con Allegri non c'entrava nulla! E all'inizio neanche con me a dire la verità: la persona che ha insistito per portarcelo a Pescara è stata la presidentessa del Pavia Giusy Achilli".

Ci racconti come andò.
"Noi volevamo comprare Ricky Massara e lei disse di prenderci anche Allegri, che ce l'avrebbe dato gratis. Alla fine arrivarono tutti e due, e mi bastarono pochi allenamenti per capire le qualità di Max".

Qual è la sua caratteristica migliore da allenatore?
"La stessa che aveva da giocatore: sa leggere bene la partita e capisce quali sono i punti deboli dell'avversario. E lì, colpisce".

Come ha reagito quando ha saputo che sarebbe tornato alla Juventus?
"Se fosse tornato l'anno scorso non sarei stato d'accordo, ma ora sono stato contento per lui perché finalmente la società aveva capito di aver fatto un errore a mandarlo via. Questi grandi club non ammettono mai gli sbagli che fanno, ma stavolta era talmente evidente... Diciamo che la Juve si è sputtanata".

Perché un anno fa non avrebbe voluto vederlo di nuovo in bianconero?
"Perché non era stato trattato bene e la società era giusto che si 'scottasse' prima di fare marcia indietro. Posso dirvi una cosa? Alla Juve gli sta bene questo quarto posto! Ora che ha capito di aver sbagliato a mandare via Allegri, l'ha richiamato. E sono stati loro a cercarlo, non viceversa".

Com'è stato in questi due anni senza panchina?
"Il primo anno era rilassato, non gliene importava nulla di rimanere fermo; lo sentivo spesso ed era sereno. L'anno scorso invece ho avuto l'impressione che soffrisse un po' ad essere rimasto senza panchina".

Ci racconta la verità sui rifiuti di Allegri alle big europee?
"L'ultimo anno in cui era alla Juventus ha detto di no a cinque grandi panchine: il Chelsea ci ha provato due volte nel giro di quindici giorni e lui ha sempre respinto ogni proposta, poi l'hanno contattato anche il Real Madrid - più di un tentativo - Arsenal, Psg e Manchester United. Tutte nel giro di un anno, ma lui ha sempre rifiutato".

Prima del ritorno alla Juve, invece, è stato vicino alla panchina del Real Madrid.
"Era quasi tutto fatto, poi si è inserita la Juve e Max ha deciso di tornare a Torino. Se non si fossero fatti avanti i bianconeri penso che sarebbe andato a Madrid, anche se non era molto convinto dell'organizzazione. Ma mi sembra di capire che non lo sia nessuno".

E' vero che sta già pensando a una Juve senza Ronaldo?
"No, non penso proprio. Ma diciamo che il giocatore dovesse andare via Max non si taglierebbe di certo le vene".