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Mancano poche ore al fischio di inizio della sfida dell'Allianz Stadium tra Juventus ed Empoli, in una sfida piuttosto delicata in cui i bianconeri dovranno confermare quanto di buono fatto nel derby contro il Torino. Ad analizzare il momento che sta vivendo la Vecchia Signora è stato anche l'ex bianconero Giuseppe Galderisi, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com.

La gara contro il Torino può essere un punto da cui ricominciare o ci vuole ancora del tempo?

'Io mi auguro che questi ultimi risultati diano più entusiasmo e determinazione in quello che hanno fatto. La Juve nell'ultimo periodo è stata una squadra che si è resa conto delle tante difficoltà e di quello che serviva per uscire. Con atteggiamenti e determinazione hanno portato qualcosa di positivo e i risultati aiutano a lavorare meglio e dare più fiducia. Da qui a dire che la Juve possa lottare per lo scudetto però ce ne vuole'. 

Include la Juve per la lotta scudetto?

'Ho visto rimonte più importanti. Il problema è che quest'anno ci sono molte squadre ed è più equilibrato, non è una lotta a due, ci sono anche Roma, Atalanta. Anche partite con squadre di medio bassa classifica diventerà complicato. Per la Juve in questo momento è dura contro chiunque, i punti faranno fatica a farli tutti. Il Napoli è uno spettacolo, è talmente bello che fa paura, lo si vede nel modo in cui affrontano le partite. Spalletti ha costruito tanto, il campionato è lungo ma per quello che è stato il Napoli in questo periodo, è difficile trovare delle vere antagoniste'. 

Quando parliamo di Kvaratskhelia, si può parlare di fenomeno o è presto?

'Lui ha dimostrato di avere delle qualità pazzesche. Fa la differenza nell'uno contro uno ed è inserito in un contesto di gioco che gli va a pennello e lui fa la differenza. E' difficile da marcare, è uno concreto perchè ti salta e poi va a fare gol o ti fa far gol'. 

Quanto possono dare giocatori come Chiesa e Pogba alla squadra, anche emotivamente parlando?

'Sono due giocatori fondamentali. Sono anche dell'idea che Kvara se non ha una squadra intorno puà fare delle buone cose ma non fa vincere i campionati. Ne conoscevo uno solo che vinceva da solo ed era Gigi Riva. La Juve deve crescere come squadra, come identità, come aggressività e sfruttare al massimo le qualità dei singoli. Non si pensi che ora arriva Chiesa e cambia la Juve, assolutamente no. Lui avrà bisogno di una squadra solida e che gli dia una mano a rientrare nel giusto modo. Ci vuole entusiasmo e questo lo crea il gruppo'. 

Vedi delle differenze a livello societario rispetto a quando giocavi tu?

'Quando giocavo io ongi società aveva un personaggio forte economicamente ma con una passione dietro. Mi ricordo la famiglia Viola, Moratti, era un calcio differente. Ora molte cose stanno cambiando, diverse società estere vengono in Italia e sotto certi aspetti è un vantaggio e sotto altri punti di vista no. Le entrate sono troppo importanti se si vuole competere con le altre nazioni'.