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Antonio Gagliardi, ex match analyst e tattico della Nazionale prima e della Juve con Andrea Pirlo poi, ha dato la sua visione sulla Serie A e sui bianconeri in un'intervista al Corriere della Sera. A cui ha raccontato il marchio del campionato: «L’utilizzo di falsi terzini, iniziato con Pep (Guardiola, ndr): quando hai la palla, giocano da centrocampisti. Mario Rui e Di Lorenzo lo fanno tantissimo nel Napoli, spesso lo fa Pioli, con Calabria e Theo, Dodo nella Fiorentina, Cambiaso nel Bologna. Capitava a Danilo, con Pirlo».

SERIE A SOTTO RITMO? - «Penso che negli ultimi anni stia aumentando tanto il pressing, grazie anche alla scuola di Gasperini: Juric, Palladino, fino all’anno scorso Tudor. Italiano, che pressa più in alto di tutti. Pioli e Spalletti, con squadre che decidono di non aspettare, ma di venirsi a prendere la palla».

GIOCHISTI O RISULTATISTI - «Diatriba che non mi piace, tutti vogliono vincere. Se non fai un certo tipo di gioco non significa essere scarso. Un esempio? La Roma fa un’ottima fase difensiva, unica in Italia a concedere più tiri da fuori che in area. E non è che Mourinho parcheggi il bus, c’è organizzazione e lavoro, non basta stare bassi: altrimenti tanti avrebbero ottimi dati».

JUVE 5° ATTACCO - «L’unico vero chance creator (creatore di occasioni, ndr) è Di Maria: averlo o no cambia la qualità. Arsenale vasto? Sì. Ma Chiesa è un formidabile one to one explorer (da uno contro uno, ndr), Kostic ha buona conduzione di palla e forse è il miglior crossatore della A, ma sui dribbling ha numeri normali».

FAGIOLI - «Una mezzala di possesso. Uno che, di volta in volta, si può abbassare per aiutare la costruzione o alzarsi da trequartista. Un 8 che a volte fa il 4 e altre il 10».

RABIOT - «Un invasore».