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Pier Augusto Stagi, direttore dei siti tuttobiciweb.it e tuttobicitech.it e del mensile digitale TuttoBici, è un accanito tifoso bianconero e ha inviato al nostro sito la sua netta presa di posizione in merito alla Nazionale italiana:

Non tifo Italia dal 2006 e non lo farò neanche questa volta, neanche questa sera. Non penso di aver preso un colpo in testa e nemmeno un colpo di sole, anche perché quando decisi di distaccarmi dalla “passion patria” era primavera inoltrata.

Erano i giorni caldi e terribili di Calciopoli e di tutto quel che ne conseguì al termine di un autentico colpo di Stato calcistico, ordito da chi da anni non prendeva palla e pensò bene di mandarci in Serie B non prima di averci peraltro spolpato di giocatori: strano, ma non vincevamo solo e soltanto per grazia ricevuta, solo grazie al controllo assoluto e totale di Moggi Luciano, che bisogno c’era di comprare giocatori tanto forti? Ah, saperlo…

Sapete bene amici di fede come è andata a finire, siamo stati spediti in B tra la goduria nazionale, tra la soddisfazione del popolo italiano che poi è sceso in piazza a festeggiare le notti magiche inseguendo un gol grazie a Buffon, Zambrotta e Thuram, Cannavaro, Vieira e Camoranesi, Del Piero e Trezeguet. Metto volutamente anche i francesi, per ricordare a tutti quanti juventini erano in campo in quella finale del 2006. Per non contare l’allenatore Lippi, per non prendere in considerazione quelli che bianconeri lo erano stati, come Inzaghi e Zidane, o lo sarebbero poi diventati da li a breve, come Barzagli e Grosso solo per citarne un paio.

Mi voglio concentrare solo su quel piccolo/grande blocco bianconero, finito miseramente nell’inferno della serie cadetta perché secondo Lorsignori noi eravamo solo capaci di vincere con l’aiutino o l’inganno. In maglia bianconera i nostri giocatori non erano altro che un gruppo di mediocri bari, però alla bisogna diventavano utilissimi e preziosi per la causa azzurra. Ed è qui che sta il punto.

Se siamo un branco di ladri cialtroni (è così che ci considerano ancora, non giriamoci tanto attorno...) forse sarebbe stato il caso di lasciarli fuori dalla rosa azzurra, o no? Troppo comodo: ladri in maglia bianconera e preziosi per l’Italia. Invece la nostra Federazione, dura e pura, tanto da nominare commissario straordinario una figura “super partes” come Guido Rossi - casualmente sedutosi anche nel salotto buono dell’Inter come consigliere d’amministrazione (dal’95 al ’99) -, pensò bene di ricorrere in ogni caso ai nostri talenti. Poche settimane dopo averci bellamente gettato nella discarica, la nostra Federazione pensò bene di fare un’infornata di giocatori bianconeri, che furono la colonna portante della nazionale: tutto questo senza il minimo imbarazzo.

È probabile che la maggior parte di voi non ce la faccia proprio a seguirmi, ma non pretendo che lo facciate. In questi anni mi sono confrontato tante volte con amici di fede e tantissimi mi hanno generalmente risposto così: "Hai ragione Pier, ma non ce la faccio. Mi chiedi troppo. Il cuore prevale sulla ragione." Io il cuore non riesco più a mettercelo. Non ce la faccio con chi ha rischiato di farci fallire, perché questo è stato quello che abbiamo seriamente rischiato e, con tutta la buona volontà, io non ce la faccio a esaltarmi per una Nazionale e una nazione così.  

Quella primavera/estate del 2006 non mi è mai andata giù e da quel momento in poi non ho più seguito gli azzurri. Per me esiste solo una maglia. Solo una: quella bianconera della Juventus! Trovo molto più leale il sentimento anti-juventino: so che stiamo sugli zebedei a metà degli italiani e non solo lo sopporto, lo digerisco anche. Quello che mi dà il voltastomaco è vedere invece un gruppo di cialtroni, di miei connazionali, godere per un gol di Chiesa o far finta di nulla per un rigore non dato a Chiellini: ma se quella palla bloccata con la mano (polso) dal Chiello fosse avvenuta con la maglia della Juventus, quanti processi ci avrebbero fatto? 

La Federcalcio non ha mai fatto nulla per stemperare gli animi, per invitare la grande famiglia del calcio a non essere così odiatori nei nostri confronti. Anzi, ha fatto tutto il necessario affinché questo avvenisse. Allora io mi metto in disparte e il mio piccolissimo e insignificante supporto non lo do. Fate voi, io mi astengo. Io mi accontento di tifare Matteo Berrettini mitico finalista a Wimbledon (peccato che abbia una fede viola) e mi gusto in tutta serenità la tappa pirenaica del Tour de France. E stasera non tiferò assolutamente per i ragazzi di Mancini, non ce la faccio. In ogni caso su con la vita, senza il mio tifo gli azzurri hanno già fatto grandi cose: sapete bene come è finita nel 2006.