CEFERIN - "Si è congratulato con me, ma in questi giorni non gli ho parlato della Super League".
Parole che hanno caricato i tifosi del Real Madrid, ma anche quelli della Juve. Per la Uefa e Ceferin sicuramente un bello smacco dopo tante parole spese, anche a sproposito in questi mesi.
A Sky ha poi aggiunto:
DNA REAL - "Questo è il Real Madrid. Ha vinto la Champions League, che è stata creata apposta per noi dall’Equipe. La nostra relazione con la Champions League è speciale. Quando sono diventato presidente del Real Madrid conoscevo il percorso fatto nella sua storia, vincere la Champions fa parte della nostra storia, non è leggenda. Quest’anno ci sono capitate squadre molto difficili, tre squadre inglesi molto importanti e il PSG. Siamo riusciti a prevalere grazie all’unione che c’è tra giocatori e tifosi, ma la storia parla per il Real Madrid".
STORIA D’AMORE – "Ancelotti è stato il primo a dire che i giocatori qui sono come i tifosi, sono madridisti. Il merito è della nostra struttura, siamo tutti soci, collaboriamo tutti e affrontiamo la vita in maniera diversa. I giocatori ricevono sempre il sostegno dei tifosi, ed è difficile averlo in un altro club con una struttura diversa dalla nostra. Non c’entra l’aspetto economico, è un modo di vivere la vita e il calcio. Con questa competizione abbiamo una storia d’amore".
ANCELOTTI - "Devo ringraziarlo. Credo sia l'allenatore ideale per noi: ha vinto Liga, Champions e Supercoppa. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare sul mercato, ma la cosa più importante è stata la scelta dell'allenatore. Come l'ho convinto? È stata una chiamata normale: gli ho chiesto se voleva tornare e mi ha detto di sì. Sapevamo fosse la persona giusta, lo conoscevamo. Volevamo cercare di trovare la giusta amalgama tra i giovani e i veterani, e lui è perfetto. Si è visto anche col City, quando sono stati proprio i veterani a continuare a dare la carica ai più giovani per cercare la rimonta. E poi c'è anche questa comunione tra tifoseria e giocatori: Ancelotti è il migliore anche in questo".
MBAPPE' - "Non ce lo ricordiamo neanche più. Poteva venire, ma ha avuto i suoi motivi e per delle circostanze ha deciso di restare a Parigi. Ma il Real Madrid rimarrà il Real Madrid".