commenta
La Superlega continuerà a scuotere il mondo del calcio ancora per molto. Il progetto è nato e crollato in due giorni ma Florentino Perez, sponsor e fondatore numero uno, rivendica la sua esistenza e necessità. Il presidente del Real Madrid, intervistato da As, ha anche attaccato l’omologo della Uefa Aleksander Ceferin: “La Superlega esiste e anche i partner che la compongono. Quello che abbiamo fatto è stato concederci qualche settimana di pausa per riflettere sul modo in cui alcune persone, che non vogliono perdere i loro privilegi, hanno manipolato il progetto. Non mi pento di quello che abbiamo fatto e di come lo abbiamo fatto. Tanto la reazione di quei pochi privilegiati sarebbe stata la stessa”.

CEFERIN - “Già a gennaio Ceferin ci avvertì severamente. Volevamo discutere i dettagli con la UEFA, ma non ci hanno nemmeno dato il tempo. È stata una grande opera di manipolazione, non ho mai visto niente di simile. Siamo stati costretti ad andare in tribunale, che ha emesso un provvedimento precauzionale che dice tutto. Ordina alla UEFA e alla FIFA, nonché alle leghe e alle Federazioni nazionali, di astenersi dall'adottare qualsiasi tipo di azione che impedisca la nascita della Superlega. A mio parere, questa sentenza pone fine al monopolio dell'UEFA. Ma anche se è stata emessa martedì, mercoledì Ceferin ha continuato a minacciare. Le sue azioni vanno contro la libera concorrenza nell'Unione europea, e questo è qualcosa di molto grave".

CRITICHE - "Non è vero che va contro i campionati nazionali, né che è un sistema non meritocratico o esclusivo. È stato tutto manipolato. È il progetto migliore possibile ed è stato studiato per aiutare il calcio ad uscire dalla crisi. Il calcio è gravemente malato perché l'economia sta affondando e dobbiamo adattarci ai tempi che corrono. Noi puntiamo a far arrivare più soldi per tutto il sistema. E penso che la nuova riforma UEFA non risolva il problema perché non migliorerà la situazione esistente. Inoltre, non possiamo aspettare fino al 2024. Ma noi abbiamo fatto qualcosa di sbagliato... Qualcosa va fatto perché i giovani, tra i 14 e i 24 anni, abbandonano il calcio perché annoia di più rispetto ad altre forme di divertimento. Ci sono 4 miliardi di tifosi di calcio in tutto il mondo e la metà di loro sostiene i club della Superlega. Il calcio è l'unico sport mondiale".

ECONOMIA - "Passiamo ai dati: il rapporto di consulenza KPMG mostra perdite dei dodici club della Superlega per 650 milioni di euro solo relativamente ai tre mesi di pandemia della passata stagione. Alla fine della stagione attuale, le perdite saranno di circa 2.000/2.500 milioni di euro. Il Bordeaux è appena fallito. O facciamo qualcosa presto o molti club falliranno".

SQUADRE ESCLUSE - "La realtà è che più ci sono partite interessanti e competitive, più soldi arrivano al calcio. E questo sarà un beneficio per tutti, non solo per pochi, perché i campionati nazionali varranno molto di più. La solidarietà è un pilastro molto importante del progetto".

TV - "Stiamo lavorando a questo progetto da tre anni e lo abbiamo studiato bene. Il piano è pensato per ritrovare l'interesse dei tifosi, e questo porterà più soldi a tutti: club grandi, medi e piccoli. La chiave è riconquistare l'interesse dei tifosi, far vedere più partite tra i Messi e i Cristiano Ronaldo di oggi e domani. Real Madrid-Barcellona ha fermato il mondo. Ebbene, tutto il denaro che genera va a beneficio di tutti i campionati e tutti i club".

NO DI BAYERN E PSG - "Per vari motivi hanno detto no. Nel caso del Bayern, è in corso un cambiamento nella sua gestione; il PSG lo avremmo incluso in seguito. Il gruppo di dodici club lavorava da molti anni. Ma sarebbero stati invitati entrambi".

LE PENALI - "Non ho intenzione di spiegare cosa sia un contratto vincolante ora. Ma non possono uscire. Alcuni, sotto pressione, hanno detto di averlo fatto. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto".

JP MORGAN - "Non è vero. C'è stato un momento di riflessione, come per i dodici club. Se dovremo cambiare qualcosa, lo faremo, ma questo è il miglior progetto che si potesse realizzare. Puntiamo a recuperare i tifosi, i giovani. E per questo bisogna cambiare. Se la UEFA vuole farlo con il progetto di riforma della Champions, onestamente non penso che sia una buona soluzione. Inoltre, vogliono iniziare nel 2024, ma vedremo quali squadre resisteranno".

DATA DI INIZIO - "Dobbiamo farlo il più velocemente possibile, ma prima bisogna spiegare il progetto a persone in buona fede, che sono state manipolate da chi non aveva altro obiettivo che difendere i propri privilegi. Si sbagliano se pensano che abbia agito per il loro bene"

CAMBIAMENTI - "Per cominciare, senza ricavi non si può fare nulla. C'è bisogno di una competizione stabile, con un rigoroso Fair-Play Finanziario, che funzioni e che ti permetta di competere da pari a pari e che non avvantaggi i club controllati da uno Stato o dai super-miliardari. Il Real Madrid, ad esempio, ha solo tre fonti di reddito: biglietti, televisione e sponsor. E ora sono ancora più preoccupato, perché il presidente dell'UEFA ha appena detto 'Dobbiamo proteggere le persone che sostengono finanziariamente i loro club, con passione e amore'. Qualcuno mi spieghi come il Real, che è un club che appartiene ai soci, possa competere con un club-Stato".

FAIR PLAY FINANZIARIO - "Non voglio giudicare nessuno ma dico che siamo preoccupati. Non per quello che è successo, ma per quello che potrebbe accadere. Perché abbiamo ascoltato cosa ha detto il presidente UEFA. Se ad alcuni club sarà consentito di iniettare denaro illimitato, sarà difficile competere ad armi pari. Per questo è necessaria trasparenza, vogliamo sapere da dove provengono gli introiti dei club".

CEFERIN E TEBAS - "Il presidente della UEFA ha avuto un comportamento malsano, soprattutto perché guida un'istituzione che difende il calcio e i suoi valori. Tutto quello che è successo è stato deplorevole, con insulti e minacce. Siamo rimasti sorpresi da questa violenza. Tutte le idee che sto esponendo in questa intervista le posso spiegare personalmente a entrambi".

DIRITTI TV - "Questo è ciò che intendiamo fare. Ciò si riflette nell'accordo vincolante della Superlega. Ora bisogna fare uno sforzo e spiegare il progetto alle persone. Vogliamo fare la stessa cosa che avviene nel basket con l'Eurolega. Ma ogni volta che si vuole apportare un cambiamento, che sia pure positivo, la prima reazione è quella del rifiuto. La stessa cosa è successa quando sono nati i campionati nazionali in un momento in cui si giocavano solo i campionati regionali, e ovviamente quando è nata la Coppa dei Campioni nel 1955. Ma i tempi cambiano e le persone e il mondo si evolvono, bisogna adeguarsi di conseguenza. Non solo è necessario, è anche conveniente".

MERCATO - "È importante che tutto sia trasparente e che si metta in chiaro quale sia l'origine degli investimenti. Ad esempio, che le sponsorizzazioni sono ciò che appaiono e non ciò che sembrano. Tra le dodici ci sono anche club con proprietari milionari che l'hanno capito. Vinicius e Pedri potrebbero essere ceduti come è successo con Ferran Torres? Il problema non sarà più quello di poter acquistare, ma di mantenere un modello. I calciatori potrebbero finire in squadre con risorse illimitate, al di là delle tre fonti di guadagno di cui ho già parlato".

DIRITTI TV CEDUTI AL RIBASSO IN ITALIA. AVVERTIMENTO? - "La stessa cosa accadrà in Spagna e anche in Inghilterra. I prossimi contratti caleranno, a meno che non si ponga rimedio migliorando l'interesse e la competitività. In caso contrario, i giovani migreranno verso piattaforme che li intrattengono di più e che lavorano ogni giorno per dare loro quello che cercano. Il risultato sarà che ci sarà sempre meno pubblico".

RIFORMA DELLA CHAMPIONS - "Convince? Onestamente no. Né il formato, che nessuno ha compreso, né l'inizio, perché nel 2024 tutti i club potrebbero essere rovinati. Ci sarà una rivolta dei club che falliscono, perché solo coloro che hanno uno stato o un magnate come proprietario resteranno a galla".