commenta
Le ultime ore sono state segnate dalla scomparsa di due vere icone degli anni '90: prima ​Keith Flint, cantante dei Prodigy morto ​nella sua casa dell’Essex​. Una morte 'non sospetta' secondo la Polizia. E infatti poche ore dopo è arrivata la conferma del compagno ​di band Liam Howlett che ha scritto su Instagram: "La notizia è vera, non posso credere al fatto che lo sto dicendo, ma nostro fratello Keith si è tolto la vita durante il fine settimana. Sono scioccato, arrabbiato, confuso e ho il cuore spezzato". Poche ore dopo un'altra tragica notizia, stavolta proveniente dall'America. Dopo l'ictus che l'aveva colpito la scorsa settimana nella sua abitazione di Sherman Oaks, anche Luke Perry se n'è andato. A soli 52 anni. Perry era ricoverato al St. Joseph's Hospital di Burbank, in California ed era salito alla ribalta negli anni '90 per aver interpretato il ruolo di ​Dylan McKay nella serie tv Fox Beverly Hills 90210. Il 4 marzo sono morti gli anni '90.


Il ritorno della sinistra con Zingaretti può soltanto fare del bene all’ Italia
Non vi è reale democrazia in nessun Paese dove esiste una sola voce, magari anche urlante. Ecco perché il ritorno della sinistra, per la quale otre due milioni di cittadini hanno indicato Nicola Zingaretti quale futuro e nuovo segretario del Partito Democratico, deve essere accolta da tutti come una notizia positiva. Anche da coloro i quali possiedono un diverso orientamento politico. Soltanto attraverso la pluralità e il rispetto delle idee politiche è possibile garantire alla nostra società una forma di esistenza e di coesistenza accettabile. Il fatto che il Pd sia rinato o si prepari a farlo dalle sue ceneri, con a capo un leader le cui intenzioni sembrano quelle di tagliare definitivamente con il passato, dovrebbe essere sufficiente per farci sentire tutti un poco più liberi.
 
Gli italiani forse stanno scoprendo quanto sia detestabile il razzismo
Agli episodi di quotidiano razzismo e di intolleranza anche di genere dei quali tutti dovremmo vergognarci rispondono, per fortuna e sempre più spesso, voci non più isolate per denunciare una netta condanna. Il punto più alto è stato sicuramente toccato a Milano con il corteo di duecento cinquanta mila persone. Ma anche altri successivi episodi minimalisti possono far pensare che gli italiani, forse, stanno prendendo coscienza di quanto sia detestabile operare distinzioni di razza, di etnia e di religione. Un “caso” su tutti quello di Formello, in provincia di Roma, dove la tradizionale sfilata festosa di Carnevale è stata “macchiata” dalla presenza di un carro che voleva essere la parodia della tragedia legata agli sbarchi o a chi muore in mezzo al mare. Un indegno “manifesto” che la stessa gente presente alla manifestazione ha aspramente criticato sino a impedirne la prosecuzione nel corso mascherato.
 
 Un’altra “rivoluzione” di Francesco aprirà al mondo gli archivi segreti
Non vi è dubbio che sarà ricordato come il “Papa delle rivoluzioni”. L’ultima in ordine di tempo voluta e annunciata da Francesco andrà a toccare un angolo segreto e anche buio del Vaticano. Il Pontefice, infatti, ha deciso di far aprire al mondo gli archivi privati e tabù della Santa Sede con particolare riferimento al periodo storico della seconda guerra mondiale. Un momento molto particolare, discusso e controverso per la Chiesa con la figura di Pio XII il quale venne accusato di collaborazionismo con i nazisti. Intanto, sempre in tema di misteri, sulla scrivania di Bergoglio è arrivata la richiesta della famiglia Orlandi la quale vorrebbe la riesumazione di una salma sepolta nel cimitero del Vaticano che potrebbe essere quella di Emanuela scomparsa trentadue anni fa.
 
 
Almeno quattro milioni di italiani malati non possono curarsi per mancanza di denaro
E’ impietosa, per la società civile e per la sanità pubblica, l’indagine compiuta dall’Istat sulla salute degli italiani. E’ di almeno quattro milioni il numero delle persone che, pur soffrendo di malattie assortite, rinunciano a curarsi o a farsi curare perché non ne hanno le possibilità economiche. La mancanza di denaro costringe questa popolazione di sofferenti a non comprare in farmacia le medicine necessarie, a disertare gli ambulatori diagnostici e soprattutto a non frequentare gli studi dentistici che costano una fortuna. Il diritto alla salute come quello alla casa dovrebbe rappresentare un paletto invalicabile per una società civile. Ma questo e in particolare al Sud dell’Italia non avviene. Intanto sempre l’Istat rivela che tra i malati di tumore i ricchi hanno più possibilità di cavarsela rispetto ai poveri. E la fortuna non c’entra.