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Vietati i cieli di tutto il mondo ai Boeing della tragedia etiope
Passerà alla storia dell’aeronautica civile come “la tragedia del secolo”. Forse, c’è da augurarselo, non sono morte invano le centocinquantasette povere anime tra le quali otto italiane che hanno perso la vita in seguito allo schianto del Boeing 737 Max 8 in Etiopia. Da ieri sera nessun aereo appartenente al più grande produttore di quel tipo di aereo potrà alzarsi da terra per trasportare passeggeri da una parte all’altra del mondo. A mettere al bando i Boeing anche quasi tutta l’Unione Europea che ha seguito l’esempio di Cina, Australia, India, Usa e Sudamerica. La stessa Italia, dopo Inghilterra e Francia e Germania, ha seguito questa linea di stop che verrà abbandonata soltanto dopo che l’azienda produttrice saprà dimostrare di aver apportato sostanziali modifiche strutturali agli aerei della sua flotta.

La Terra si sta “ribellando” a noi umani: siamo sull’orlo di una tragedia climatica
Venti “biblici”, frane, mareggiate. Sole e caldo innaturali e poi neve e gelo. Ghiacci che si sciolgono. Specie animali che scompaiono. Più nessuna farfalla e un numero sempre minore delle preziosissime api sentinelle dell’ecosistema. Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale che potrebbe sfociare in tragedia per l’umanità, nel giro di pochi anni, se l’uomo non farà una radicale retromarcia per arrestare in tempo la “vendetta” che la natura ha messo in atto contro le nostre assortite violenze. Lo ha detto chiaramente anche il presidente Mattarella nel corso della sua visita in Vajont. Una terra lacerata da un dramma epocale per responsabilità dell’uomo che nessuno potrà mai scordare.

Sub sudafricano ingoiato dalla balena e poi sputato fuori come “Pinocchio”
Incredibile avventura, fortunatamente a lieto fine, per un sub sudafricano il quale durante un’immersione è stato ingoiato da una balena. Il fatto che il protagonista di questa storia, la quale somiglia molto a quella inventata dal Collodi per il suo “Pinocchio”, sia stato in grado di raccontarla sta a significare che tutto si è risolto per il meglio. Ma la paura è stata enorme per il poveretto che, ad un tratto, si è ritrovato nel buio più pesto e ha immaginato di non avere più scampo. Evidentemente la balena non lo trovava di suo gusto commestibile e dopo un paio di minuti lo ha sputato fuori per poi andarsene in mare aperto scendendo sul fondale.

Trentotto anni di carcere e 148 frustate per la donna che in Iran lotta per i diritti
Non è proprio vero che tutto il mondo è paese, come si suole dire. Esistono luoghi della Terra dove regole arcaiche e ideologie religiose oltranziste oltre che oscurantiste impediscono il trionfo della ragione sulla cieca bestialità. E’ ciò che accade in Iran, patria del velo obbligatorio per le donne e del radicalismo islamico, dove l’avvocatessa Nasrin Sotoudeh già vincitrice del premio internazionale Sakharov e da anni in prima fila per difendere i diritti civili dell’altra metà del cielo è stata condannata a trentotto anni di prigione e a 148 frustate con l’accusa di propaganda contro lo stato e di essere comparsa in pubblico con la testa e con il volto scoperti.