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Una vita al Milan, tra campo, panchina e soprattutto talenti. Filippo Galli ne ha allenati tanti, di giovani e di promesse. Probabilmente, nessuno gli ha rubato il cuore come Manuel Locatelli.

IlBianconero.com, ha raccontato in esclusiva gli anni rossoneri e il percorso di maturazione del principale obiettivo di mercato della Juventus. ​

Ci racconta il primo ricordo che le viene in mente parlando di Locatelli?
"Non c'è un vero e proprio ricordo specifico. Ogni volta c'è la bellezza di vederlo giocare, crescere. Lo guardo e vale sempre la pena. Forse il momento più bello è stato la firma sul contratto da professionista: potete immaginare la sua felicità, come quella di ogni ragazzo".

Fu lei a comunicargli il salto in prima squadra nel Milan.
"Un momento nostro, non privato ma comunque difficile da spiegare, comunque era nel ruolo che avevo e nei compiti a me assegnati. Per qualsiasi ragazzo, che abbia un percorso continuativo o meno, è sempre un momento di gioia. Mi ha fatto piacere, soprattutto per il lavoro che era stato fatto". 

Ecco, in cosa ha lavorato con Locatelli? Aveva già intravisto le qualità di oggi?
"Manuel è sempre stato il più talentuoso del settore giovanile. Tra i centrocampisti, poi, senza alcun dubbio. Abbiamo lavorato su questa sorta di superficialità in cui ogni tanto cade, come ha dichiarato lo stesso De Zerbi. Credo faccia parte dell'età e che abbia migliorato molto quest'aspetto. L'ho aiutato nel percorso, era mio dovere". 

Per il Milan è un rimpianto?
"Non faccio mai dietrologia, non ci casco. Dobbiamo pensare al momento in cui hanno fatto quella scelta, condivisa comunque da tutti, dal giocatore agli agenti, fino ad arrivare alla società. Il passaggio al Sassuolo ha fatto bene a Manuel, gli ha permesso di crescere con un allenatore che gli ha dato fiducia. C'era un percorso di formazione da fare, lui è stato bravo a cogliere l'opportunità".

E' giusta la valutazione di 40 milioni che fa il Sassuolo?
"Le cifre non le faccio io, ma il mercato. Dipende sempre dalla necessità di un club di vendere. O di comprare". 

Locatelli è pronto per lo step successivo?
"Credo sia arrivato a un livello di maturazione importante, considerando le presenze in Nazionale e il fatto che ormai sia in pianta stabile nelle idee di Mancini. Si può considerare un giocatore di un 'ambiente calcistico' alto, questo sì". 

Dunque, è pronto per la Juve. 
"E' pronto per il calcio di alto livello. Poi non so se andrà alla Juventus". 

In cosa lo può affinare De Zerbi? Si è parlato di superficialità.
"Alle volte, tende a piacersi troppo. Ma De Zerbi è stato chiaro, l'ha pure sottolineato. E l'ha già aiutato tanto da questo punto di vista". 

Tra dieci anni, Manuel Locatelli sarà...
"Voglio bene al ragazzo, ho conosciuto la famiglia ed è sempre stata presente e attenta. Gli auguro il meglio. Soprattutto, di poter essere soddisfatto della sua carriera e di riuscire negli obiettivi che si porrà. Ma quelli non li decido io: spero solo possa trovare l'ambiente giusto per esprimersi, è fondamentale".