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I festeggiamenti dei tifosi dell'Inter per lo scudetto ieri nelle strade di Milano, prevalentemente in piazza Duomo, hanno suscitato diverse polemiche, dato il periodo di pandemia Covid che stiamo vivendo. Otto ragazzi sono stati sanzionati, e la Digos sta valutando la loro posizione, per aver lanciato delle bottiglie contro gli agenti in tenuta antisommossa.

Queste le dichiarazioni da parte di chi gestisce la città e degli esponenti politici:

ATTILIO FONTANA (governatore Lombardia, da Calciomercato.com) - "Era probabile che eventi del genere si potessero verificare. L’importante è che non si verifichino più. Bisogna chiedere alle persone il rispetto delle misure di sicurezza. Mi auguro e spero che non aumentino i contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane. Gli indici epidemiologici sono migliorati, però abbiamo ancora una circolazione virale che non può essere sottovalutata. Speriamo che situazioni di questo genere non abbiamo determinato nessuna conseguenza e speriamo che in futuro si evitino ulteriori scene di questo genere perché onestamente rischiano di essere un po’ pericolose. Speriamo che arrivi prima la vaccinazione".

RENATO SACCONE (prefetto di Milano, da Repubblica) - "Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell'ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo. Di fronte a trentamila tifosi esultanti, circa diecimila nel picco in piazza Duomo, non si usano idranti, né ha senso transennare una città. Si opera per evitare incidenti di qualsiasi natura, che non ci sono stati, per ridurre nei tempi le manifestazioni di festa, con il rispetto del 'coprifuoco', per salvaguardare le tante attività commerciali e della ristorazione e il diffuso passeggio domenicale di un pomeriggio primaverile in zona gialla, così come è stato. Con questo approccio, sono stati previsti e approntati servizi mirati e flessibili, con la consapevolezza che la gestione dell'ordine pubblico è un delicato equilibrio tra interessi non sempre collimanti, i cui risultati positivi non sono facilmente visibili perché consistono spesso in 'ciò che non accade'".

MATTEO SALVINI (anche lui da Repubblica) - "Sala non poteva far entrare 20 mila tifosi in uno stadio che ne contiene 80 mila, invece di tacere e scappare? Milano ha ancora un sindaco?".

BEPPE SALA (sindaco di Milano, sempre da Repubblica) - "La risposta è no. Innanzitutto perché gli stadi sono chiusi. E poi, come entrano ed escono 20.000 tifosi senza assembrarsi? #ministropercaso".