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Massimo Ferrero è sempre one-man-show. Il presidente della Sampdoria ha parlato alla Gazzetta dello Sport, tra mercato e molto altro. Ecco alcune delle sue dichiarazioni, a partire da Cristiano Ronaldo: "Cos’è per la Serie A? Un campione che ci farà bene, e complimenti ad Andrea Agnelli e alla Juve. Finalmente saremo di nuovo nominati anche noi fra i grandi mari, come un oceano. Sa cosa dicevo prima che arrivasse Ronaldo? Siamo poco pesce e tanta acqua: troppa, come sono troppe venti squadre. Ed erano troppe venti teste che ragionavano su come avvitare una lampadina, quella dei diritti tv. Infatti, dai e dai, poi la luce s’è accesa".

Che interruttore avete pigiato? 
"Siamo ancora indietro di tanti milioni rispetto ad altri campionati, ma siamo stati pirati coraggiosi. Con Mediapro eravamo andati lunghi, ma è stata Mediapro a farci ragionare: Sky sapeva che almeno 12 squadre vivono quasi solo di diritti tv, ma anche noi sapevamo che Sky senza campionato avrebbe avuto problemi".

Pubblicità sulle scommesse vietata: si può? 
"Ho incontrato Di Maio, ragazzo intelligente, alla festa di compleanno di Lino Banfi: mi ha sgridato perché l’ho chiamato Matteo invece che Luigi. Quelli che sono al governo devi farli lavorare, ma se fanno cose che non vanno bene per la collettività devi farli ragionare. Ecco, per spiegargli un po’ di cose e trovare insieme una soluzione serve un fronte comune: una mossa come quella che alla fine facemmo io, Cairo, Lotito e De Laurentiis per i diritti tv. Perché noi del calcio parleremmo a nome di milioni di persone. E parliamo a milioni di persone".

Spiegargli cosa? 
"Che così si alimenterebbero solo le scommesse clandestine e non si combatterebbe quella minoranza che con le scommesse si fa male. Così si tornerebbe indietro di trent’anni".

"Sabatini mi incuriosì appena entrai in questo mondo. Volevo Romagnoli: per parlarne mi diede appuntamento al Cinema Adriano, alle 6 di un sabato pomeriggio. Questo principe del calcio, senza avvisarmi, arrivò alle 10 di sera. Alle 10. Non solo: mi liquidò in dieci minuti. Però poi Romagnoli me l’ha dato e mi restò il fascino per questa grandissima testa di cavolo, che mi fa incazzare perché fuma cento sigarette al giorno e ha se stesso come peggior nemico. Ma forse il segreto è che un po’ mi identifico in lui: una testa matta, un cavallo di razza a cui ogni tanto bisogna tirare le redini. Lui va dove lo porta il cuore, e se il cuore sanguina so’ cavoli". 

Ha venduto Skriniar per 23 milioni, Schick per 42, Torreira per 30... 
"Che fanno 95, e non va bene: si fa sempre cento".

Era per chiederle chi sarà il prossimo: Praet? 
"Per la verità abbiamo venduto benino anche Zapata... Praet è come un gabbiano che sfiora il prato invece che il mare: vorrei tenerlo per godermi questa meravigliosa mezzala inventata da Giampaolo e per fare felice il mio allenatore".


L’Europa League è un sogno? 
"No, un regalo che una squadra come la Samp può fare a se stessa e ai suoi tifosi. Un sogno è la Champions: il mar dei Caraibi. L’Europa League è un’ambizione: il Mediterraneo".