LA NUOVA PARTITA - Ma qual è la situazione? E' iniziata una partita per il controllo della curva Sud, tra spalti e un terreno indefinito tra malavita, affari e società civile. Come scrive il Fatto: "Qui il fuoriclasse è Mimmo Vottari il quale, nonostante rapporti e parentele con i clan coinvolti nella maxi-inchiesta Infinito e successive, non è mai stato indagato per mafia. Per omicidio sì. Era il 1990, fu ucciso uno spacciatore, prima di lui, spiegherà un pentito, altri due omicidi furono tentati (Vottari non sarà indagato). I carabinieri così accesero un faro sui Vottari 'scatenando – scrivono gli investigatori – una ritorsione che avrebbe portato all’uccisione di un sottufficiale da parte degli stessi Vottari'. Piano scongiurato dal loro arresto. Torniamo a Solaro in via Pertini, dove Carcere a settembre è stato inaugurato il Black Devil lounge bar, feste e happy hour. Sotto una saletta per vedere il Milan. La società che lo gestisce non è riconducibile a Vottari, ma lui è il grande anfitrione. In prima fila nelle foto dell’inaugurazione assieme a Filippo Galli, ex dirigente del settore giovanile del Milan nonché bandiera rossonera e protagonista di alcune vittorie in Coppa dei campioni. A testimoniarlo i video postati sul profilo Facebook di Vottari, il quale sfoggia anche una foto scattata mesi prima con Paolo Taveggia ex direttore generale del Milan stellare di Silvio Berlusconi. Galli e Taveggia erano ignari del curriculum criminale di Vottari. A tal punto influente sul territorio a nord di Milano da condizionare le elezioni amministrative del 2009".
Ma non è finita qui. Sì, perchè il Fatto Quotidiano continua delineando un quadro di legami tra personaggi e cosche non proprio illustri, in cui il capo sarebbe sempre Mimmo Vottari. Lui, "uno che diversifica, dallo stadio al cibo (bevande calabresi comprese) alla passione per le auto, quelle di un autosalone di Milano dove, oltre a farsi foto su bolidi targati Ferrari, incontra ex calciatori dell’Inter, star da reality come Franco Terlizzi, ex pugile e amico della cosca Flachi (non sarà però mai indagato), e noti personaggi come Gino Mendolicchio, vicino al boss Mimmo Branca, e in contatto con Giuseppe Calabrò, legato anche lui ai Romeo Staccu. Ecco chi oggi siede nella curva del Milan. Sopportato ma non gradito dai capi storici del secondo anello. Consapevoli dell’illustre curriculum".