ALLEGRI - «Io via al suo ritorno? Perché alla mia età è importante giocare e fare esperienza. Non ci sono rimasto male. Siamo tutti convinti - il mister, la dirigenza e io - che mi servisse una avventura del genere. Alla Juventus, con i campioni che ci sono, sarebbe stata dura trovare spazio. Non sarà semplice nemmeno qui, ma farò di tutto per conquistarmi il posto».
RITARDO ALLA PRIMA AMICHEVOLE - «Quella volta ho sbagliato, ma mi sono scusato con tutti. E ho pagato, facendo una donazione a una associazione benefica. Tornando indietro mi comporterei in modo diverso, però l’episodio non ha inciso. Se sono qui è perché con la Juventus abbiamo condiviso questo percorso. E ovviamente anche perché la Cremonese mi ha voluto fortemente. A partire da Pecchia, che era già stato il mio allenatore nell’Under 23 bianconera. Verso la fine di luglio ha cominciato a chiamarmi e sentire che un tecnico ti cerca con insistenza è sempre bello. Adesso tocca a me ripagare la fiducia di Pecchia e di tutta la Cremonese».
SALUTI - «Non c’è stato molto tempo per i saluti. Sono andato via dopo la partita con l’Empoli e quella sera erano tutti arrabbiati per la sconfitta. Il più caloroso è stato Morata. Alvaro mi ha portato a cena con lui. È sempre gentilissimo, abbiamo un ottimo rapporto».
IL RITORNO DI MORATA - «Certo, sarebbe un sogno imitarlo. Anche perché poi Alvaro è tornato anche alla Juventus... Per riuscirci devo far bene qui a Cremona. Consiglio? Mi ha detto di stare sempre concentrato e che l’obiettivo deve essere quello di tornare alla Juventus. Vedremo, adesso non vedo l’ora di giocare con la Cremonese. Ho visto le partite contro Torino e Monza: la squadra mi ha fatto un’ottima impressione e i compagni mi hanno accolto alla grande».
RUOLO - «Un regista. Mi piace toccare molti palloni e penso che nella Cremonese mi troverò a mio agio. Ai tempi dell’Under 23 di Pecchia, giocavamo con il 4-2-3-1 e io mi sono trovato benissimo nei due in mezzo. Ho osservato un po’ tutti alla Juve. E ringrazierò sempre Pirlo che, oltre a farmi debuttare in Serie A, lo scorso anno mi ha insegnato tantissimi movimenti, accorgimenti e posture per interpretare al meglio il ruolo».
MODELLI - «Sì, Modric del Real Madrid».
RONALDO - «Mi ha fatto l’in bocca al lupo anche lui. Cristiano non è un ragazzo di molte parole, ama molto di più i fatti. Non a caso segna sempre. In allenamento mi ha colpito tutto di Ronaldo, del resto non lo scopro certo io che è un fenomeno... Ma il tiro e l’abilità in area, dove è micidiale, visti da vicino sono ancora più impressionanti».