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Il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli, squalificato per sette mesi a causa delle vicende legate al calcioscommesse, è intervenuto al Teatro Toselli di Cuneo per il progetto "Perdere non è un bel gioco" Il giocatore è ormai prossimo al rientro, essendo stato squalificato nel mese di ottobre e potrebbe rientrare già per la sfida contro il Bologna. Con lui anche il dottor Paolo Jarre, terapeuta e esperto sulle tematiche dell'azzardo patologico. Prima dell'intervento di Fagioli è andato in scena uno spettacolo "Rien ne va plus", che trattava proprio del tema della ludopatia. Di seguito le dichiarazione del giocatore.


NICOLO' FAGIOLI A CUNEO: LE PAROLE


Stato emotivo? -"Sto molto meglio rispetto a sei mesi fa. E' stato un periodo difficile, ci siamo, manca un mese

Cosa ha toccato degli attori? "Dicono cose che succedono realmente. Quando tocca te stesso è difficile uscirne

Quando hai iniziato? "Quando avevo sedici anni, facendolo per passare il tempo. All'inizio sembra un gioco, ma poi è molto facile caderne vittima"

Il gioco del calcio ti ha avvicinato a questo mondo?   "No, assolutamente no. Il problema poteva venire fuori comunque. Tutto va in base alle quantità

Spesso si pensa che i malati siano quelli che giocano alle macchinette. Quando hai capito di avere un problema? "Penso sia la stessa malattia. Che potevo avere un problema me ne sono reso conto un anno fa, quando mi sono reso conto che allontanavo i miei affetti Devi essere bravo a capirlo, devi però essere bravo ad ammettere di avere un problema"

Cosa trattiene dal chiedere aiuto? "Per un ragazzo come me la vergogna verso i genitori, per questo forse non si chiede aiuto"

Cosa ti ha portato a scegliere tra legale e illegale? "Non sapevo nemmeno che fosse illegale. Non sapevo quale fosse la differenza tra it e com. Se uno non sa la differenza è facile sbagliare. Quando l'ho saputo non mi importava perché funzionava allo stesso modo"

Ti stai impegnando per smettere di giocare e per non ricadere. Stai adottando qualche strategia? "Sto praticando diversi sport come padel e tennis. Al mattino mi alleno con i miei compagni di squadra"

Cosa vuoi dire ai ragazzi visto che oggi sport cosa possono fare per evitare ciò? "Ai ragazzi che a 16 anni che vogliono provare l'ebrezza della schedina dico che può essere l'inizio del calvario. Inizia sempre come gioco"

Quanto ti ha aiutato la società? "Il mister e i miei compagni mi sono stati vicini, tanto che mi hanno offerto il rinnovo. Tutti mi sono stati vicini, devo solo ringraziare la Juventus"

Cosa è successo contro il Sassuolo? Perché hai pianto? "
Contro il Sassuolo stavo vivendo un periodo complicato e perdere per colpa di un mio errore mi ha fatto piangere in panchina"

Ti aiuta testimoniare la tua esperienza? "Mi aiuta assolutamente, trovo che sia importante aiutare con la mia vicenda"

Quanto aiuta avere una persona vicina come Paolo Jarre? "Avere uno psicologo è importante, specie per chi fa sport. Oggi si pensa che chi va dallo spicologo abbia dei problemi, ma non è così. Molti miei compagni ci vanno"

Hai avuto paura di perdere la passione per il calcio? "No, assolutamente no"

Dopo questo evento il rapporto con gli affetti è cambiato? "I miei mi sono stati vicini, la colpa è mia per averli allontanati"

Hai creduto nello scudetto? "Ho sperato da tifoso juventino visto che non potevo giocare. Spero di giocare almeno due gare, ma non dipende da me. Mi sono sempre allenato, magari non sarò in forma, ma darò il massimo per quella gara"

Cosa spinge un ragazzo come te a giocare? "Bella domanda, me lo chiedo anche io. Noi ci alleniamo al mattino, poi abbiamo tanto tempo libero. io ho occupato quel tempo libero nel modo sbagliato, probabilmente è per quello che sono caduto in questa trappola"

Come hanno reagito i compagni di squadre e la famiglia alla squalifica? "Questo non lo so, mi dispiace non aver dato una mano. Poi fino a gennaio abbiamo fatto un super campionato, poi ci sono state delle dinamiche sul campo che ci hanno allontanato dal vertice"

Hai mai avuto problemi d'ansia? "Per fortuna no, mi piace giocare le gare importanti. L'ansia non l'ho mai avuta nel mondo del calcio"

Quale insegnamento trai da questa esperienza e quanta consapevolezza hai oggi? Sicuramente capire chi mi vuole davvero bene e di dare importanza agli affetti che hai. Sono orgoglioso ora di poter dire che ne sto uscendo. L'anno scorso ho fatto una buona stagione con questi problemi, voglio fare ancora meglio nella prossima stagione"

Chi ti è stato più vicino dei tuoti compagni di squadra? "Tutti mi sono stati vicini. Io sono legato molto a Vlahovic, a Chiesa, a Gatti e Danilo. Con lui ho parlato molto dopo questi eventi"