OLTRE GLI EPISODI - In qualsiasi partita disputata da Alex Sandro in questa stagione sembra potersi sottolineare un errore da matita blu. E’ accaduto con il fallo da rigore provocato alla prima in campionato contro il Cagliari, così come con la marcatura morbidissima su Gelson Martins in occasione del gol dello Sporting in Champions: falle sparse qua e là, voragini che fino a pochi mesi fa sembravano impossibili da attribuire a uno degli esterni migliori d’Europa. Ma i problemi non si limitano agli sbagli macroscopici, come è stato oggi l’intervento su Ciciretti che è costato la punizione dell’1-0 del Benevento. La crisi sembra anzi totalizzante, coinvolge ogni situazione potenzialmente pericolosa sulla fascia di competenza dell’ex Porto, ogni episodio in cui il numero 12 viene coinvolto. Il grande assist per la testa di Cuadrado che è valso il 2-1 non deve ingannare: è un guizzo quasi naturale all’interno di un periodo a dir poco sottotono. La mente non può allora non tornare al lungo braccio di ferro estivo tra Juve e Chelsea, con Alex Sandro attratto fortemente dall’offerta - economica e tecnica - dei Blues, ma mai espostosi in prima persona per il trasferimento a Stamford Bridge. Perché più che fisico, il problema del brasiliano appare soprattutto mentale. E il paradosso è stato completato dalla convincente prestazione di Asamoah a San Siro contro il Milan, in mezzo a due prestazioni sconfortanti del “concorrente” sulla fascia sinistra. “Poteva essere più reattivo”, sminuisce Allegri dopo la vittoria sul Benevento. La verità è che anche lui è sempre alla ricerca del vero Alex Sandro. Se qualcuno l’ha visto, lo riporti a Torino.
@mcarapex