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Sarri parla spesso di sensazioni. Ma alla fine sono le azioni a decretare scelte e posizioni. Ecco, prendiamo ad esempio la gara di Roma: Matuidi si fa male e il tecnico indica subito a Bernardeschi di scaldarsi, poi il francese si riprende e rimane in campo. L'indizio però arriva dal fatto che nonostante in panchina ci sia anche Emre Can, l'allenatore avrebbe preferito inserire l'ex viola da mezzala. Stessa storia sulla possibilità di vederlo in difesa: si parla di percorso lungo, e la Juve non ha tempo da investire. Figuriamoci da perdere. 

L'ULTIMO EMRE - La questione non passa al vaglio del mercato perché c'è Khedira in lenta ripresa, e molto probabilmente Emre può tornare anche in lista Champions. Non solo: a mali estremi, Sarri lo vede come estremissimo rimedio (anche De Sciglio centrale a 4 rappresenterebbe ora una soluzione più idonea per l'allenatore). A dargli conforto in questi - ultimi - sei mesi alla Juventus, c'è una duttilità che lo rende riserva di tutti e contemporaneamente di nessuno. Contro l'Udinese, in Coppa, probabilmente una delle ultime chance di vederlo dal primo minuto. Sembra solo un numero, nella rosa bianconera.