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La Serie A è in crisi. Il Covid ha fatto la sua ampia parte, ma non è l'unico problema del nostro campionato. Costi e debiti sono sempre più alti in seguito a movimentazioni forsennate nel calciomercato ed è emergenza assoluta dal punto di vista economico-finanziario. Lo racconta l’inchiesta annuale della Gazzetta che spiega come nel 2019-20 la Serie A abbia registrato una perdita aggregata di 754 milioni, contro il -292 del 2018-19, con il fatturato al netto delle plusvalenze crollato a 2,2 miliardi dai 2,7 della stagione precedente, i costi stabili a 3,5 miliardi e le plusvalenze in leggero calo, da 727 a 658 milioni. Il numero più importante (e preoccupante) però è quello dei debiti, che sfiorano ormai quota 2,8 miliardi: ben 300 milioni in più rispetto ai 12 mesi passati. ​

I ricavi dal marzo scorso sono al minimo: con gli stadi chiusi le perdite sono state elevatissime, circa 350 milioni tra accessi e diritti tv. Le squadre, sottolinea la rosea, pagano gli strascichi dello shopping compulsivo degli ultimi anni, figlio dell’ubriacatura da diritti tv e dell’espediente delle plusvalenze. E i numeri della crisi sono chiari. 

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