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Il debito sale così come i costi, ma con lui cresce anche il fatturato. L'effetto Cristiano Ronaldo, a più di sei mesi dal suo acquisto, ha un peso importante sull'economia bianconera, ora anche con numeri ufficiali. Il comunicato, infatti, ha chiarito tutti i costi e dati della nuova gestione bianconera, in riferimento all'ultimo semestre 2018/19, approvata ieri dal cda presieduto da Andrea Agnelli. Come scrive la Gazzetta dello Sport, sembra tutto perfettamente come da piano di sviluppo quinquennale, con un forte rialzo nella fase espansiva sul fronte degli investimenti, con costi e investimenti naturalmente in crescita, ma che possono portare la Juve stabilmente tra le maggiori economie mondiali.

RICAVI - Un passo rischioso ma necessario, con alcuni punti che la Juve può sfruttare per ristabilire la parità di bilancio: al netto delle plusvalenze, i ricavi sono stati pari a 286 milioni, 70 in più rispetto a un anno fa, in cui spiccano gli 8 milioni in più di incasso dallo stadio e i 15 milioni in più dai diritti tv Champions. Poi, c'è tutta la parte commerciale, con l'effetto Ronaldo come garanzia di successo: qui la Juve ha fatto registrare ben 30 milioni in più rispetto alla prima parte del 2017-18, +18 delle sponsorizzazioni (61.4 totali) e +12 del merchandising-licensing, che ha toccato i 27 milioni in sei mesi, distanziandosi pochissimo dai 28 incassati in tutto il 2017/18. Un fatto possibile grazie alle magliette del portoghese, e non solo naturalmente.

SPESE - Le spese costituiscono l'altra faccia della medaglia, con l'incremento degli ingaggi di 40 milioni (154 totali) e degli ammortamenti di 25. Come scrive proprio la Gazzetta dello Sport, "il peso di Ronaldo si può stimare in due terzi sull’incremento delle due voci, il resto è dato dalle altre acquisizioni di mercato. Basti pensare che la campagna trasferimenti estiva ha comportato un aumento del capitale investito di 223 milioni. Non a caso l’indebitamento finanziario netto, come già annunciato dalla dirigenza, è aumentato: dai 310 milioni al 30 giugno 2018 ai 384 al 31 dicembre 2018: +74 milioni. Nel frattempo la Juve ha piazzato un bond da 175 milioni con scadenza a 5 anni che servirà a ristrutturare il debito e a dare più tempo al piano di crescita. Una crescita, beninteso, che dovrà essere sostenibile, perché Exor impone da anni l’autosufficienza al club".