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Quando la tocca per calciare in porta, non è mai piano. O pennella o tira di potenza, due facce della stessa medaglia: Miralem Pjanic. L'uomo talismano della Juventus. Quando segna lui, i bianconeri vincono quasi sempre. 12 successi negli ultimi 13 gol del bosniaco. La statistica funziona per davvero. Gol che arrivano da lontano. E stavolta non è solo una questione di coincidenze, ma di un destro telecomandato col quale fa quello che vuole. Per credere chiedere a Joronen, che ieri sera ha visto il pallone infilarsi all'angolino.

NESSUNO COME LUI - Non è un caso se quando c'è Pjanic la Juve gira più veloce. Maurizio Sarri sorride, il bosniaco è quello che Jorginho era stato a Napoli. Fondamentale: contro il Brescia ha completato 108 passaggi, record stagionale per un centrocampista. In più, l'ex Roma, si porta dietro qualche statistica niente male: su 40 gol segnati in Serie A, 25 sono arrivati da fuori area. 10 degli ultimi 11. Nessuno come lui tra i centrocampisti degli ultimi quattro anni. Segno che Pjanic può tirare fuori il jolly da un momento all'altro. Proprio come ieri sera.

FONDAMENTALE - Contro il Verona - almeno nel primo tempo - sono mancate le sue geometrie. Quel mettere ordine a ogni costo. Lui che non sa neanche cosa voglia dire buttare via il pallone. Giocarla sempre e comunque, possibilmente in verticale. Ecco perché è e sarà un giocatore indispensabile per il gioco di Sarri, che difficilmente rinuncerà a lui in questa stagione. L'ultimo gol prima di ieri l'aveva segnato a marzo scorso contro il Napoli. Su punizione, altro centro da fuori area. La specialità di casa Pjanic.

@francGuerrieri