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E' un lavoro a progetto, quello della Juve. Nel senso che, a un certo punto, a una data scadenza, qualcuno più in alto arriva dai ragazzi a chiedere conto di quanto prodotto fino a quel momento. Allegri, sapientino, ha preparato già tutte le risposte: in Coppa Italia è andata male, in compenso è arrivata la Supercoppa; per lo scudetto manca un briciolo e per la Champions la rotta è quella giusta. Quantomeno per le semifinali. Oh, inattaccabile. Pure dopo sette giorni difficili, tra rischi enormi ad Amsterdam e la formazione B che ha sbattuto contro una Spal concreta e certamente più affamata. Solo che ora arriva il bello, e non ci sono ulteriori bonus all'orizzonte. 

LA SETTIMANA - La settimana. Per antonomasia, per certi versi. Perché tra le Palme e Pasqua, si spalancano le porte dello scudetto (pensavate a Gerusalemme?): basta un punto, in casa, contro una Fiorentina mal ridotta e in attesa della cura Montella. Comunque, con nulla da dire a questo campionato di saliscendi. E poi? No, no: e prima. E prima c'è l'Ajax, che domani si fa già vigilia e che martedì si fa già presente. Con tanto di decisioni fondamentali ai fini della stagione. Se i bianconeri dovessero fallire, quest'ultimo verbo si ripeterà spesso nel corso dei giorni. Forse a ragione, sicuramente non a torto. Ecco perché è La settimana. Perché decide. E perché è vietato fallire.